PALERMO, 6 AGOSTO 2013 – “Berlusconi è stato condannato perché non poteva non sapere”, ha detto Antonio Esposito, presidente dalle sezione feriale della Corte di Cassazione, in un’intervista rilasciata a “Il Mattino”.
Un’intervista che sta scatenando una bufera politica di grande portata. Alla domanda se si potesse o meno condannare qualcuno perché “non poteva non sapere”, il giudice ha risposto con un “assolutamente no” ed ha spiegato: “Noi potremmo dire: tu venivi portato a conoscenza di quel che succedeva. Non è che tu non potevi non sapere perché eri il capo. Teoricamente, il capo potrebbe non sapere. No, tu venivi portato a conoscenza di quello che succedeva. Tu non potevi non sapere, perché Tizio, Caio o Sempronio hanno detto che te lo hanno riferito. È un po’ diverso dal non poteva non sapere”.
Sono arrivate delle smentite del giudice su alcuni passaggi, ma il direttore del quotidiano “Il Mattino” assicura a Rai Radio 1 che “l’intervista rilasciata è stata riportata letteralmente, il testo è integrale, le parole e le frasi sono del giudice e ovviamente ne abbiamo prova”. Il Pdl punta subito il dito contro il giudice, valutando il suo comportamento e la sua decisione di rilasciare un’intervista a un quotidiano nazionale come inappropriata.