PALERMO, 6 AGOSTO 2013 – Una corsa febbrile contro il tempo, per evitare la morte ad Antonina Seminara. La relazione medica, diffusa oggi pomeriggio dall’assessore alla Salute Lucia Borsellino che chiede chiarezza sull’accaduto, ripercorre quei momenti drammatici. Quasi cinque ore fra il momento in cui la donna è arrivata all’ospedale Basilotta di Nicosia e quello in cui il suo cuore ha cessato di battere. Cinque ore che la relazione descrive minuziosamente, con dettagli sanitari, orari, terapie.
Il primo elemento che emerge con certezza è che l’eliambulanza, in partenza dalla base di Caltanissetta dove opera H24, ha avuto un guasto, non prevedibile, quando era già in volo. Per questo si è reso necessario predisporre un secondo volo che è partito da Palermo.
La relazione della Direzione sanitaria del Presidio dice che “la paziente Seminara Antonina era giunta in reparto alle 20,10 del 4/08/2013 per dolore addominale acuto, veniva visitata dall’ostetrica di turno che non rilevava il battito cardiaco fetale, e avvertiva prontamente la ginecologa. Alle 20,30, la ginecologa, prontamente intervenuta, ha rilevato dall’anamnesi che il dolore acuto si è manifestato nel pomeriggio, conferma la mancanza del battito cardiaco fetale, effettua una ecografia dalla quale si evince l’assenza dell’attività cardiaca del feto ed un verosimile distacco di placenta, allerta prontamente la sala operatoria mentre si predispongono gli esami ematochimici e l’ecg, e viene costituita l’equipe operatoria”.
“Alle 21 la paziente arrivava in sala operatoria, alle 21,45 iniziava il cesareo che portava alla rapida estrazione del feto premorto ed alla constatazione di un voluminoso ematoma retroplacentare con placenta distaccata. L’intervento procede nella norma con perdite ematiche che possono essere definite nei limiti e viene completato alle 22,55. Considerata la delicatezza del quadro clinico, anche in rapporto ad alcuni parametri ematochimici nel frattempo pervenuti, dai quali si evince una coagulopatia da consumo, vengono messe in atto tutte le misure terapeutiche del caso, quali l’infusione di plasma, sangue e fattori della coagulazione e viene deciso, già all’inizio dell’intervento, il trasferimento della paziente in rianimazione nell’immediato postoperatorio”.
“Tramite la centrale operativa del 118 viene accertata la disponibilità presso la rianimazione dell’Ospedale di Sciacca ed attivata la chiamata dell’elisoccorso. Vengono di conseguenza attivate tutte le procedure per il trasferimento in ambulanza della paziente presso l’elisuperfice che dista 3 km dall’Ospedale. Intorno alle 23,30, quando l’ambulanza è pronta per partire, viene comunicato dalla Centrale Operativa di Caltanissetta che l’elicottero in partenza ha subito un guasto tecnico. Nel giro di pochi minuti la Centrale Operativa richiama avvertendo che un altro elicottero sarebbe partito da Palermo con un tempo di attesa previsto di circa 50 minuti”.
“In questo periodo, – dice ancora la relazione – mentre la paziente resta in ambulanza debitamente assistita dai rianimatori e dai ginecologi, vengono allertati i Carabinieri, che contemporaneamente richiama l’Ospedale di Enna per verificare se si fossero liberati posti in rianimazione. […] L’attesa prosegue fino alle 24, ora in cui si parte alla volta della elisuperfice che viene raggiunta attorno alle 0,30 per il rendez-vous con l’elicottero che si aspetta in arrivo da Palermo e che atterra con un certo ritardo a causa di folate di vento. La paziente, sempre adeguatamente trattata, fino alle 24 si è mantenuta con parametri vitali stabili con PA 110/60, FC 110 b/m Sp02 100% e drenaggio uterino 250 ml”.
“Attorno alle 0.20 i parametri vitali della paziente peggiorano e si assiste ad un notevole aumento del sanguinamento. In tali condizioni viene presa in carico dal rianimatore dell’eliambulanza che si leva in volo attorno alle ore 1,10″ in direzione di Sciacca”.
“È presto per una conclusione – ha detto l’assessore Lucia Borsellino – ma dai primi accertamenti non sembra essere stato l’imprevisto occorso all’eliambulanza ad avere determinato l’esito fatale di una condizione patologica certamente difficile. L’accertamento dei fatti è doveroso anche per i familiari cui sono vicina. Oltre alle relazioni su come si sono svolti i fatti, ho già chiesto al Ministero di procedere a un’ispezione congiunta”. Il ministero ha già disposto un’ispezione mentre due inchieste sono state avviate dalle Procure di Nicosia e di Sciacca.
”Siamo ancora più arrabbiati di ieri. Mia cugina è sequestrata in ospedale e ancora non è stata eseguita l’autopsia. Vogliamo la verità su quanto è successo e vogliamo sapere se qualcuno ha sbagliato e con la sua negligenza ha uccisa Antonella”. Parla Piero Seminara, cugino di Antonella. ”Non si può morire così al primo parto. Dopo un’ora e mezza di attesa per il cesareo ‘d’urgenza’, abbiamo saputo che il bambino non ce l’aveva fatta, mentre lei stava bene ma doveva essere trasportata per ulteriori accertamenti all’ospedale di Sciacca con l’elisoccorso. Invece è rimasta in ambulanza due ore e mezza senza monitoraggio”. ”O questa sanità in Sicilia si rimette in piedi – conclude – dando un’assistenza vera ai malati, o è meglio che chiuda: almeno sappiamo con chiarezza che dobbiamo andare fuori dall’isola per le cure”