Berlusconi tra guerre civili, lacrime e multe

di Redazione

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Berlusconi tra guerre civili, lacrime e multe

| lunedì 05 Agosto 2013 - 14:53

berlusconi occhiPALERMO, 5 AGOSTO 2013 – È arrivata la condanna per Silvio Berlusconi e l’Italia si è spaccata in due. Da un lato migliaia di persone a festeggiare e dall’altro migliaia di sostenitori che hanno manifestato a sostegno dell’ex premier, ieri a Roma. 

 

E dire che all’inizio, tutti – ma proprio tutti – si sono lasciati andare da un urlo di gioia. Le “truppe dell’esercito di Silvio” e famigerati “comunisti” hanno alzato le braccia al cielo in segno di vittoria. Gioia, festa e baccano per un minuto lunghissimo, un minuto di sguardi. L’una e l’altra fazione si guardavano stupiti delle loro reazioni. Chi dei due stava festeggiando invano?

 

La sentenza era abbastanza chiara: “I ricorsi (…) rigettato (…) condanna (…) spese processuali (…). Però nessuno, in quel minuto lunghissimo si è reso conto di aver compreso male, l’epilogo di quella storia. Poi, inevitabilmente, è arrivato il muro della verità dove sbattere la faccia. 

 

Così, è arrivato il momento di “ribellarsi”. Il Popolo della Libertà con magliette, striscioni e copricapo pro-Silvio ha lasciato la calda routine estiva per raggiungere Roma e dar vita , così definita dall’ex ministro Bondi, ad una “Guerra Civile”. Qualcuno di loro sembrerebbe essere stato pagato – rimborso spese? – e qualcun altro invece ha pianto. Anche Silvio ha pianto. Insomma lacrime, striscioni, emozione e qualche sorriso sincero: una guerra civile, molto civile!

 

E c’erano proprio tutti. C’era la Mussolini, la Santanchè, Brunetta, Gasparri. Metà governo a sostenere Silvio Berlusconi, l’altra metà a rappresentare un’Italia prossima alla “deberlusconizzazione”, avrebbe detto Crozza nella sua imitazione del presidente Maroni.

 

Il giorno dopo la protesta, rimane la piazza da pulire, bandiere in terra e un palco da smontare. Proprio per quel podio improvvisato da cui il Cavaliere ha fatto il suo commosso ringraziamento ha causato una multa da 4.500 euro. La richiesta per l’occupazione del suolo pubblico è arrivata – incompleta – in Campidoglio solo alle 14.55, tre ore prima dell’inizio del comizio. Inoltre, per montarlo, alcuni operai hanno segato il palo di un cartello di divieto di transito sul marciapiede dell’abitazione di Berlusconi.

 

Oltre al danno, la beffa. Sembra che dopo la condanna, adesso il Pdl dovrà piangere un danno economico e non solo d’immagine.

 

Twitter: @Gualtilippo

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