PALERMO, 5 AGOSTO 2013 – Il caso di Don Panino, qualche mese fa, suscitò grande clamore. Ma quello del pub viennese in cui piatti e panini inneggiavano alla mafia non è un caso isolato.
La denuncia è dell’associazione MafiaContro che oggi, nel corso della manifestazione in ricordo di Ninni Cassarà, Gaetano Costa e Roberto Antiochia, ha segnalato decine di ristoranti in Italia e nel mondo che usano la parola mafia come biglietto da visita.
Un fenomeno diffuso – da Kiev a Madrid, da Helsinki ad Instabul – contro il quale Carlo Vizzini e Renato Campisi, rispettivamente presidente e portavoce dell’associazione, hanno scritto al ministro dell’Interno ed al ministro degli Esteri affinchè “verifichino lo stato delle cose e prendano gli opportuni provvedimenti per impedire che quello che è un autentico cancro della nostra società venga utilizzato come un modo di essere che attiri clientela”.
L’associazione cita due casi, a titolo di esempio: in Spagna è stata autorizzata l’apertura di una catena di ristorazione che mette in bella vista il cartello “l’arte della Mafia”, esponendo al proprio interno giganteschi pannelli raffiguranti i nomi dei più efferati criminali vissuti nell’ultimo secolo mentre ad Istanbul il cosiddetto “Italian Food” è proposto all’avventore in confezioni in cui si decantano le proprietà del “tomato” della Mafia.
Un appello dunque ai ministri Alfano e Bonino affinchè intervengano per salvaguardare l’immagine dell’Italia e della Sicilia, nel rispetto della memoria di chi ha sacrificato la vita in nome della libertà e della legalità.
(nella foto in alto il menù di “Don Panino” a Vienna, al centro un momento della manifestazione voluta da MafiaContro)