PALERMO, 4 AGOSTO 2013 – Dovrebbero far ritorno in Sicilia domani mattina, i due pescherecci siciliani (il “Principessa I” della marineria di Licata e “La Madonnina” di Scoglitti), sequestrati dalle autoritaà maltesi, giovedì scorso.
Intanto, però, a parlare è l’assessore regionale siciliano alla Pesca, Dario Cartabellotta: “L’Italia e Malta sono due Paesi dell’Unione europea e sono cosi’ vicini, da essere inammissibili situazioni spiacevoli come quella del sequestro dei due pescherecci”.
I fatti contestati, in particolare, dall’esponente di Governo, sono due: l’azione di sequestro delle autorità maltesi, che sembra essere stata particolarmente violenta, con i mitra spianati e lo sconfinamento di “soltanto 300 metri”.
“Attiveremo una interlocuzione con le autorità maltesi e ci siederemo intorno allo stesso tavolo, per discutere regole vere. 300 metri di sconfinamento – dichiara Cartabellotta -, in mare, fra due Paesi così vicini, non sono davvero niente. Se fosse confermata un’azione davvero così violenta, sarebbe una cosa davvero spiacevole”.
Una brutta notizia, però, l’assessore la offre sul pagamento delle spese, sostenute dai due equipaggi a Malta. “Incontrerò martedì mattina i due equipaggi dei pescherecci ma, purtroppo – afferma -, devo già anticipare che non potremo coprire le spese affrontate per l’azione legale e per l’ammenda, oltre 45 mila euro in tutto. La Regione non può coprire queste spese”.