ROMA, 4 AGOSTO 2013 – “Io sono innocente”. Lo urla dal palco di via del Plebiscito, Silvio Berlusconi, davanti alle centinaia di migliaia di persone giunte da tutte Italia per manifestare il proprio sostegno al leader del Popolo delle libertà, condannato a 4 anni al termine del processo Mediaset. “Di fronte alla vostra stima e al vostro affetto non posso che promettervi di impegnarmi ancora per questo paese”.
“Io sono qui, io resto qui, io non mollo”, annuncia Berlusconi. A sventolare sotto al palco montato davanti a Palazzo Grazioli, migliaia di bandiere di Forza Italia: il Cavaliere infatti aveva già annunciato di voler ripartire, nel rilancio del centrodestra, proprio dal partito che aveva fondato nel 1994 e che lo aveva portato al successo.
Ammette Silvio Berlusconi che si è trattato dei “giorni più penosi e dolorosi della sua carriera politica”. “Leggevo di me sui giornali – dice – e mi sembrava di vedere la mia immagine riflessa in uno specchio deformante”.
A Roma ci sono 40 gradi, il tasso di umidità è altissimo, l’asfalto brucia, ma dall’ingresso di Palazzo Grazioli a piazza Venezia non c’è un centimetro libero, la gente occupa ogni spazio. Tutti uniti a gridare con Berlusconi contro la “magistratura da regime che c’è in Italia, guidata soltanto da invidia e odio”. “Sono vittima di un sistema – dice l’ex premier – che pensa che in Italia ci sia democrazia soltanto se la sinistra è al governo”.
Nessun ministro nè esponente di governo era presente alla manifestazione, così come già era stato annunciato dagli organizzatori. “Questo Governo deve andare avanti – dice Silvio Berlusconi – perchè abbiamo bisogno di quei provvedimenti urgenti che possono farci uscire dalla crisi. Dobbiamo approvare i provvedimenti economici a cui stiamo lavorando”.
“Quello di Berlusconi è stato un discorso da statista. E la manifestazione di oggi – ha dichiarato la senatrice Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico – ha confermato che il Paese viene prima di tutto e che il Pdl non è un partito di irresponsabili. Il governo non è a rischio. Piuttosto il Pd abbandoni i toni da campagna elettorale ed assuma atteggiamenti da forza politica di governo. Intanto ribadiamo la necessità di inserire nel progetto di riforma costituzionale quello della giustizia”.