PALERMO, 2 AGOSTO 2013 – Regione a caccia di sei milioni di euro per far ripartire le scuole superiori finora gestite dalle Province e ora in alto mare dopo l’abolizione degli enti intermedi.
Ieri, i nove commissari delle ex Province siciliane hanno incontrato l’assessore regionale per gli Enti locali, Patrizia Valenti, per affrontare il tema dei fondi per le scuole e i consorzi universitari, oltre a quello ancora più spinoso delle partecipate, che hanno un bacino, secondo la Cgil, di almeno 6.500 dipendenti.
Si è scelto di dare priorità all’emergenza anno scolastico, visto che l’inizio delle lezioni è a stretto giro di boa e migliaia di studenti rischiano di restare fuori dai cancelli delle scuole.
“Le Province hanno gestito direttamente gli istituti linguistici e musicali – spiega Valenti al Giornale di Sicilia – e hanno curato la manutenzione di tutte le scuole superiori. per garantire che tutto funzioni anche per il nuovo anno scolastico servono 16 milioni di euro e noi ne abbiao 10. Entro qualche giorno dobbiamo essere in grado di individuare la copertura del budget”.
E non si potrà contare su aiuti finanziari da parte del Governo nazionale almeno fino a settembre, quando Palazzo Chigi effettuerà una manovra correttiva del Bilancio che permetterà di autorizzare nuove spese.
Anche i consorzi universitari di Agrigento, Caltanissetta e Trapani aspettano di sapere se e con quali fondi potranno continuare a esistere. Nati grazie al sostegno delle Province, adesso hanno bisogno di 5 milioni di euro per il prossimo anno accademico. Il rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, ha lanciato l’allarme: “La Regione ci dica come procedere”.
Ma l’assessore Valenti ha ammesso che quei soldi non ci sono, ma che “si stanno cercando soluzioni anche per quel settore”.