PALERMO, 1 AGOSTO 2013 – Due pescherecci siciliani sono stati sequestrati nelle scorse ore dalle autorità maltesi.
Si tratta della motobarca “la Madonnina” di Scoglitti, frazione di Vittoria, in provincia di Ragusa, e del “Principessa I”, della marineria di Licata, in provincia di Agrigento.
Secondo Malta l’imbarcazione si trovava in acque di loro competenza. I pescatori sono stati fatti salire su motovedette straniere, mentre i natanti sono stati trainati sino al porto.
Informate le prefetture, il Governo regionale e il Ministero degli Esteri. Intanto, a Malta si sono recati il vicesindaco di Licata e l’assessore comunale alla Pesca.
“Siamo vicini all’equipaggio del peschereccio ‘La Madonnina’ di Scoglitti, di proprietà della famiglia Penna, sequestrato stamani dalla guardia costiera maltese. In attesa di ulteriori sviluppi della questione, abbiamo interessato la Farnesina per avviare le necessarie azioni diplomatiche”, dice l’assessore alla Legalità del comune di Vittoria, Piero Gurrieri.
Gurrieri auspica per il futuro ”che le autorità italiane e quelle maltesi approfondiscano gli accordi bilaterali esistenti in materia di pesca, in quanto, come rappresentato in più occasioni da imprenditori della nostra marineria, gli stessi sarebbero sbilanciati a favore dei pescatori maltesi”.
Federcoopesca Sicilia commenta così la notizia del quarto sequestro in pochi giorni di una barca della marineria ragusana: “Se il peschereccio La Madonnina si trovava in acque maltesi e perché sarà ovviamente presto chiarito. Ma una cosa per noi è chiara fin da adesso: i pescatori sono lavoratori e padri di famiglia, non terroristi di Al Qaeda o pirati somali”.
”Noi siamo contro i bracconieri del mare e, insieme con i nostri pescatori, ci siamo sempre battuti per il rispetto delle regole e della legalità, che garantiscono sia il lavoro dei pescatori sia la risorsa mare. – prosegue – Ma non possiamo più tollerare i metodi usati nel recente passato dai militari maltesi fatti di abbordaggi e mitra spianati. Non possiamo e non vogliamo aspettare che ci scappi il morto, dal momento che notoriamente il nervosismo e i mitra spianati non sono un buon sodalizio”.
Federcoopesca Sicilia esprime infine ”vicinanza e solidarietà” ai quattro pescatori di Scoglitti che si trovano in viaggio verso La Valletta su una vedetta maltese e all’intera marineria ragusana, assicurando loro il massimo dell’impegno per la pronta risoluzione del loro caso e perché incidenti simili non si ripetano, attivando tutti i canali politici e tecnici disponibili.