ROMA, 31 LUGLIO 2013 – Rischia 136 anni di carcere il soldato Bradley Manning, talpa di Wilileaks condannato per spionaggio dalla Corte marziale.
Da oggi inizia la ‘sentencing phase’ del processo e tra qualche settimana si avrà la sentenza finale. Manning è stato giudicato colpevole di 19 capi d’accusa su 21, ma non di “aiding the enemy” (connivenza con il nemico): cosa che gli sarebbe costata l’ergastolo.
Secondo Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, che deve la sua notorietà (e i suoi guai) alla pubblicazione di centinaia di migliaia di documenti segreti del Pentagono e del dipartimento di Stato, fornitigli da Bradley Manning, quest’ultimo è semplicemente “un eroe”.