ROMA, 29 LUGLIO 2013 – Sul volo di rientro dal Brasile, Papa Francesco intervistato da alcuni giornalisti ha detto la sua su temi di attualità e di importanza sociale. Una frase colpisce più di tutte: “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?”.
L’aereo con a bordo il Papa è atterrato all’aeroporto militare di Ciampino intorno alle 11,25 e subito un tweet: “Sono di ritorno a casa, e vi assicuro che la mia gioia è molto più grande della mia stanchezza”.
“Problema sono le lobby non i gay. Si scrive tanto sulla lobby gay nella Santa Sede, ma ancora non ho una cartella con le identità di chi ne farebbe parte”, ha spiegato il Pontefice rispondendo alle domande dei giornalisti.
“Le lobby tutte non sono buone – ha ribadito Bergoglio -. Mentre se uno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarlo? Non si devono discriminare o emarginare queste persone, lo dice anche il Catechismo. Il problema per la Chiesa non è la tendenza. Sono fratelli. Quando uno si trova perso così va aiutato, e si deve distinguere se è una persona per bene”.
Papa Francesco dice che sullo Ior non ha ancora deciso ma “di certo qualsiasi cosa diventerà lo Ior, ci vuole trasparenza e onestà”.
Sorride anche sul suo rapporto con Benedetto XVI sorride: “Adesso abita in Vaticano e c’è chi chiede: ma non ti ingombra? Non ti rema contro? No, per me è come avere il nonno saggio in casa….”.
Ma i giornalisti non hanno saputo resistere e alla fine gli hanno anche chiesto cosa ci fosse dentro la famosa valigetta nera con cui è volato in Brasile: “Non c’era la chiave della bomba atomica! La portavo perché sempre io ho fatto così, quando viaggio porto la mia borsa…e dentro cosa c’è? C’è il rasoio, c’è il breviario, c’è l’agenda, c’è un libro da leggere, ne ho portato uno di Santa Teresina e io sono devoto. Io sempre sono andato con la borsa nel viaggio,è normale, ma dobbiamo essere normali. È un po’ strano per me quello che tu mi dici, che la foto ha fatto il giro del mondo. Mah, dobbiamo abituarci ad essere normali, alla normalità della vita”.