MESSINA, 26 LUGLIO 2013 – Forza D’Agrò non vuole crederci. Dario è morto e nessuno riesce a farsene una ragione. “Non vogliamo parlare con voi, scrivete solo sciocchezze…”, dice un amico del siciliano rimasto vittima nel tragico incidente di Santiago De Compostela.
La personalità di Dario è tutta lì, sul suo profilo Facebook, nelle ultime parole scritte martedì sera: forte delle sue idee e anticonformista, sognatore e idealista. L’ultimo post lascia l’amaro in bocca, sembra una beffa. Dario scrive “mi sento vivo” e “Sorrido perche sono l’artefice della mia vita…”.
Voleva e credeva di poter “scegliere il mondo in cui vivere”, un mondo fatto di piccoli ed entusiasmanti particolari, dove poter vivere con l’esperienza di un bambino che si sorprende per ogni tramonto o “per un fiore” e con la conoscenza del viaggiatore.
E invece una tragica fatalità lo ha portato via. Doveva prendere un aereo ma siccome aveva perso la coincidenza ha scelto di salire sul treno, su quel treno. Quel treno guidato da un macchinista che si vantava di andare a 190 km/h. Ed è sempre il scial network il testimone di tutto.
Ora sul suo profilo si susseguono i messaggi, di chi prega per lui e di chi lo ricorda, di chi ha continuato a sperare durante le lunghe ore trascorse senza conferma e di chi invece si è rassegnato subito davanti a un tragico destino.