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Regione, in arrivo aumenti dell’addizionale Irpef per pagare i debiti con le imprese

PALERMO, 26 LUGLIO 2013 – La Regione deve pagare i debiti con le imprese e per farlo aumenta l’addizionale Irpef.

 

Il governo Letta ha messo a disposizione della Sicilia un miliardo di euro per pagare le imprese che vantano crediti nei confronti della Regione.

 

Un finanziamento a fondo perduto sul quale la Regione dovrà pagare interessi triennali: si stima che l’interesse annuo si aggirerà intorno ai 53 milioni di euro. E per coprirli il governo regionale deve aumentare l’Irpef, garanzia richiesta dal governo nazionale.

 

Colpite le fasce di reddito più alte: chi ha un reddito imponibile fino a 15 mila euro non subirà aumenti. Per le altre, il surplus sarà così distribuito:

 

da 15.000 a 28.000 euro – 13 euro annui

da 28.000 a 55.000 euro – 53 euro annui

da 55.000 a 75.000 euro – 103 euro annui

da 75.000 a 125.000 euro – 318 euro annui

oltre 200.000 euro – 843 euro

 

Ma la situazione delle casse regionali rimane preoccupante. Ad affermalo è stato ieri il presidente della sezione controllo della Corte di Conti, Maurizio Graffeo, che ha rilanciato l’allarme: “L’equilibrio del bilancio 2013 è costituito in maniera precaria, è necessario monitorare molto attentamente la situazione”. 

 

“Fermiamo l’aumento dell’Irpef -dice il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo – perchè colpirebbe i bilanci delle famiglie e la loro capacità di spesa penalizzando le attività produttive e l’occupazione”. La richiesta è stata girata aò al presidente Crocetta “durante l’incontro che si è svolto nel palazzo dei Normanni, insieme al nostro capogruppo, Baldo Gucciardi, e ad altri esponenti della maggioranza. Il presidente della Regione ha condiviso le nostre preoccupazioni e ha detto di volere ricercare soluzioni alternative che consentano di utilizzare le risorse per il pagamento dei debiti alle imprese”

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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