RIO DE JANEIRO, 25 LUGLIO 2013 – Papa Francesco riceve le chiavi della città di Rio de Janeiro. Così, il sindaco della città più famosa del Sud America ha reso omaggio a Papa Bergoglio.
Nella residenza di Sumarè, questa mattina, è stata celebrata una messa e dopo aver ricevuto le chiavi della città, il Pontefice ha benedetto le bandiere olimpiche nel Palazzo della Città. Infine, la visita a una favela, presso la Comunità di Varginha a Rio.
Commovente l’incontro tra il Papa e Oscar, la “vecchia” gloria del basket brasiliano ammalato di tumore (giocatore anche del Caserta con cui vinse il campionato italiano negli anni ottanta). Il giocatore si è inginocchiato per rendere omaggio al Pontefice che lo ha benedetto.
Gian Franco Svidercoschi, ex vicedirettore dell’Osservatore Romano, ha commentato il gesto a La Stampa.it: “Lo sport fa parte della vita quotidiana e per Francesco è uno strumento per arrivare a tutti e comunicare anche con i non credenti, è una fede incarnata, una vocazione umana prima che cristiana, non limitata all’interno della Chiesa.
Domani, il Papa incontrerà alcuni giovani detenuti nel palazzo arcivescovile di St. Joaquim. Alle 12 preghiera dell’Angelus dal balcone centrale del palazzo arcivescovile St. Joaquim a Rio de Janeiro, mentre alle 18 la Via crucis con i giovani sul Lungomare di Copacabana a Rio de Janeiro.
Nella sua visita all’ospedale Sao Francisco d’Assis, specializzato nella cura delle tossicodipendenze, il Papa si è scagliato contro le droghe e la legalizzazione delle stesse.
“La piaga del narcotraffico, che favorisce violenza e semina dolore e morte, richiede un atto di coraggio di tutta la società. Non è con la liberalizzazione – spiega il Pontefice – delle droghe, come si sta discutendo in varie parti dell’America Latina, che si potrà ridurre la diffusione e l’influenza della dipendenza chimica”.
Parole forti ed appassionate quelle di Bergoglio che della lotta alla droga ed al business che viene generato dal traffico di stupefacenti ha sempre fatto una delle sue battaglie nell’altra megalopoli sudamericana, Buenos Aires. “E’ necessario affrontare i problemi che sono alla base del loro uso, promuovendo una maggiore giustizia, educando i giovani ai valori che costruiscono la vita comune, accompagnando – conclude – chi è in difficoltà e donando speranza nel futuro”.
“Ci sono tante situazioni in Brasile, nel mondo – continua Papa Francesco – che chiedono attenzione, cura, amore, come la lotta contro la dipendenza chimica. Spesso, invece, nelle nostre società ciò che prevale è l’egoismo. Quanti ‘mercanti di morte’ che seguono la logica del potere e del denaro ad ogni costo!”.
