PALERMO, 24 LUGLIO 2013 – Via libera ai lavori per la costruzione del Muos di Niscemi. Con una nota inviata al Ministero della Difesa e al Department of the Navy di Sigonella e Napoli, la Regione fa dietrofront sull’installazione delle antenne radar revocando i provvedimenti con i quali bloccava i lavori.
Una decisione presa dopo il rilascio del parere dell’Istituto Superiore di Sanità che farebbe cadere i presupposti per l’applicazione del principio di precauzione. Una mossa che serve anche a bloccare le azioni legali adottate dal Ministero della Difesa contro la Regione Siciliana, visto che lo stesso ministero aveva prospettato di rinunciare a continuare la sua battaglia legale qualora la Regione avesse revocato i suoi provvedimenti alla luce della relazione dell’Istituto Superiore di Sanità. E che arriva, guarda caso, proprio un giorno prima dal pronunciamento del CGA (Consiglio di Giustizia Amministrativa).
La decisione ha subito agitato gli animi a Niscemi. Il Comitato Mamme No Muos ha convocato una riunione d’urgenza per stabilire le nuove iniziative da intraprendere per fermare i lavori. Già domani è previsto un sit-in a Palermo, davanti la sede del Consiglio di giustizia amministrativa.
I primi a denunciare il dietrofront del presidente Crocetta sono stati i deputati all’Ars del Movimento 5 Stelle, che hanno puntato il dito contro la scelta operata dalla Regione senza nemmeno attendere l’udienza del 25 luglio innanzi al CGA, dichiarando come questa sia una grave violazione dei diritti dei siciliani.
“Con questo atto – dice Francesco Cappello, deputato all’Ars per il Movimento 5 Stelle – è iniziata ufficialmente la svendita della Sicilia in favore del Ministero della Difesa e degli americani. Da isola più bella del mondo a piattaforma militare, è questo il nostro destino? Se Crocetta rappresenta ancora i siciliani torni indietro sui suoi passi e venga immediatamente a riferire in Aula, perché il Muos non è una questione privata tra governo e Ministero della Difesa, ma riguarda tutti i siciliani. In caso contrario ne tragga le debite conseguenze”.
“Il presidente Crocetta ha perso l’occasione di tutelare la salute e la dignità dei siciliani ritirando unilateralmente la sospensiva ai lavori del Muos di Niscemi”, affermano i deputati M5S della commissione Difesa. “La giunta regionale siciliana – proseguono i deputati – si rimangia così il lavoro svolto fino ad oggi proprio alla vigilia della sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa che domani sarebbe stato chiamato a decidere se confermare o meno la sospensione dei lavori presso la base Usa”.
Per i deputati del M5S il documento di revoca delle prescrizioni del dirigente generale del dipartimento Ambiente “si basa su una documentazione parziale dell’Istituto superiore di sanità in merito alle problematiche ambientali del Muos, all’ impatto elettromagnetico e alle condizioni complessive dello stato di salute della popolazione residente a Niscemi. “È una versione mutilata – insistono i parlamentari – tanto che a conclusione dei lavori della commissione speciale, composta da studiosi dell’Istituto e da esperti nominati dalla Regione siciliana, lo scorso 11 luglio era stato concordato che della relazione finale da trasmettere alle autorità di governo erano parte integrante le note assai critiche sulla sostenibilità ambientale del Muos dei tecnici della Regione”.
“Noi restiamo al fianco dei cittadini di Niscemi – concludono – e della loro opposizione alla militarizzazione perché siamo abituati a mantenere la parola data. Dall’altro lato invece le promesse elettorali di Crocetta si squagliano come neve al sole davanti alle pressioni degli Stati Uniti e del ministero della Difesa”.
Per Erasmo Palazzotto di Sel, che ha ispezionato la struttura e presentato numerose interrogazioni al Ministro della Difesa, “la decisione del governatore Crocetta di revocare lo stop alle autorizzazioni per l’installazione del Muos ll’interno della stazione di Niscemi è incomprensibile e rappresenta un grave tradimento ai danni della Sicilia e dei siciliani e un regalo a quanti vogliono trasformare la nostra isola in una portaerei protesa nel Mediterraneo”. “La vicenda del Muos non si può considerare solo sotto l’aspetto della salute dei cittadini, pur con tutte le falsificazioni che su questo tema sono state fatte, ma ci deve interrogare sul ruolo della Sicilia nel Mediterraneo e sullo sviluppo della nostra economia in relazione ai rapporti con i paesi dell’altra sponda. Crocetta ha in questi mesi ribadito più volte la sua contrarietà al Muos e adesso si piega al diktat del governo centrale senza battere ciglio. Così facendo sta svendendo la Sicilia e dimostra come in campagna elettorale spesso si fanno promesse che servono solo a raccattare qualche voto in più”.
Sulla vicenda Giusto Catania, assessore alla partecipazione del Comune di Palermo, ha affermato: ”La marcia indietro del presidente della Regione sul Muos è un grave errore politico, un atto contrario all’opinione diffusa dei siciliani che hanno manifestato, più volte, solidarietà ai cittadini di Niscemi, il quali temono per la propria salute. La Sicilia è una terra che ha una vocazione naturale alla pace. Purtroppo negli ultimi anni, è stata trasformata in una piattaforma per iniziative belliche che hanno snaturato il suo ruolo nel Mediterraneo. L’amministrazione comunale di Palermo, interpretando il sentimento della città continua a dichiararsi contraria all’istallazione del Mous e per dare visibilità a questa posizione politica ha scelto di far sventolare uno striscione dal balcone del Palazzo Monumentale di Piazza Giulio Cesare. Ci auguriamo che il presidente Crocetta voglia mantenere la decisione di revocare le autorizzazioni per la costruzione del Muos e rimettersi in connessione col sentimento pacifista dei siciliani”.
Per Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista “adesso che Crocetta ha detto chiaramente da che parte sta la sua amministrazione regionale e il PD, non si pensi che la questione sia chiusa: le lotte popolari fermeranno questa opera dannosa per la salute dei cittadini e che costituisce un atto di ulteriore militarizzazione della Sicilia. Non resta che rimarcare quale sia la distanza politica e morale tra questi signori che governano la regione e figure come Pio La Torre, che della lotta contro l’installazione dei missili a Comiso fecero una bandiera e una grande battaglia di civiltà”.
Per Marco Falcone, vicepresidente del Pdl all’Ars “Crocetta ha gettato giù la maschera. Mi preoccupa e mi lascia basito il cambio di posizione del governatore in merito alla installazione del Muos e lo dico io che sono stato il primo deputato che, già nella scorsa legislatura, aveva presentato e fatto approvare un ordine del giorno il quale prevedeva sia la revoca ai permessi di installazione sia ogni altro tipo di autorizzazione. Era essenziale bloccare un’apparecchiatura che non è affatto di difesa ma una vera e propria arma d’offesa e apporta esclusivamente nocumento al territorio e alla popolazione”.