PALERMO, 24 LUGLIO 2013 – Sette milioni di euro, una decina di immobili: è il patrimonio sequestrato a Fausto Giacchetto. Ma i conti non tornano. Gli inquirenti stimano che il re della pubblicità avrebbe lucrato, ingiustamente, 15 milioni di euro e spicci, la somma che la magistratura ha chiesto di sequestrare.
Come riporta l’edizione di oggi di Repubblica Palermo, i beni sequestrati all’imprenditore e agli altri indagati sarebbe inferiore a quello stimato. In totale sono stati sequestrati circa 90 appartamenti (per l’ottanta per cento riconducibili direttamente a Giacchetto) e soldi e investimenti per circa nove milioni.
Solo a Fausto Giacchetto era intestato un portafoglio titoli consistente, circa 7 milioni di euro. E ancora immobili fra Palermo, Casteldaccia, Canicattì. È nel puzzle dei conti correnti che gli inquirenti cerca ancora di vedere chiaro: conti intestati al pubblicitario su cui c’erano poco meno di 70 mila euro, ma anche i conti intestati alla moglie, alla segretaria, ai suoi fedelissimi. Tutti prosciugati o quasi. Spariti anche gioielli e orologi di lusso.
Un anno fa la Finanza aveva individuato nelle cassette di sicurezza del manager contanti per 600 mila euro, investimenti assicurativi, i gioielli e gli orologi di cui oggi non c’è traccia. Il sequestro d’urgenza chiesto dalla Procura non fu convalidato perchè, all’epoca, non c’erano prove sufficienti a dimostrare che il patrimonio era frutto di attività illecita. I magistrati hanno continuato a cercare quelle prove. Ma del patrimonio sono rimaste le briciole.