SOFIA, 24 LUGLIO 2013 – Il Parlamento bulgaro è stato bloccato da una folla di oltre 2mila persone che ha deciso di assediarlo. All’interno 109 persone prigioniere. Dopo otto ore di assedio, i politici sono riusciti a lasciare il Parlamento grazie all’intervento della Polizia.
Nel centro di Sofia, la situazione non è delle migliori. La protesta è cominciata a giugno e ancora oggi, non accenna a terminare. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione del governo di nominare Delyan Peevski, capo dei servizi di sicurezza.
Peevski è stato più volte coinvolto in alcuni scandali di corruzione e non è servito il dietrofront del governo a calmare la folla di manifestanti che continua a chiedere le dimissioni dell’esecutivo. Le proteste, pacifiche fino alla giornata di ieri, si sono inasprite a causa dei suoi interpreti che hanno lanciato pietre contro gli autobus. Sette dimostranti e due poliziotti sono rimasti feriti.
Attualmente la Bulgaria è retta da un governo di tecnici che sono entrati in gioco dal 12 maggio, il giorno delle elezioni anticipate dopo il crollo del premier Boiko Borisov e il suo governo.