Carlo Orlando racconta la “tragedia dimenticata del porto di Palermo”

di Redazione

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Carlo Orlando racconta la “tragedia dimenticata del porto di Palermo”

| martedì 23 Luglio 2013 - 13:23

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PALERMO, 23 LUGLIO 2013 – Si è chiuso il ciclo di eventi dedicati a Palermo e al suo mare organizzato dalla libreria Un mare di Libri con Carlo Orlando e il suo “25 ottobre 1973. La tragedia dimenticata del porto di Palermo”.

 

L’incontro, dal titolo “di Porto… in Porto”, è stato introdotto dall’editor Marina Finettino, che ha magistralmente curato anche la lettura di brani del testo, accompagnata dalle note della chitarra del maestro Dario Pacera.

Il 25 Ottobre 1973, in poche ore, sotto i colpi di un grecale impetuoso, si consumò lo sgretolamento di oltre 700 metri di diga foranea, posta a protezione del porto di Palermo, allora come ora motore pulsante dell’economia. Una tragedia consumatasi nel golfo di Palermo, ma di cui si è persa la memoria.

“Il 1973 è per me un anno tutt’altro da dimenticare”, dichiara l’autore Carlo Orlando. “Mi legano ragioni sentimentali: la nascita del mio primo figlio. Di quel giorno di ottobre, poi, ricordo come le immense onde, frantumate le fragili, vetuste e inadeguate protezioni murarie, irruppero all’interno, trasformando il porto in un vero inferno. A luglio avevo venduto la mia barca. Per un velista significa privarsi di un pezzo di sé. La rividi il giorno dopo la tragedia e a stento la riconobbi, tra i detriti e le macerie del porto. Quelle immagini mi segnarono tanto da voler andare fino in fondo e capire cosa c’era dietro quella tragedia e se mai si potessero rintracciare delle responsabilità”.

 

“Il 25 ottobre del 1973 dovrebbe essere una data impresa nella memoria storica del popolo palermitano – continua Orlando – In quel giorno, infatti, il porto fu distrutto da un mare reso invincibile dal vento di grecale che per ore imperversò sulla città, ma di questa assurda tragedia non restano che le poche testimonianze di chi ha vissuto in prima persona quel giorno e gli articoli di giornale del periodo che sono andato a consultare alla Biblioteca Regionale di Palermo. Non è mai stata aperta un’indagine per appurare se ci fossero delle responsabilità da parte delle autorità competenti. Di certo, conclusa la mia ricerca, sono riuscito a fare un quadro molto più chiaro di quello che successe, di cosa poteva essere fatto e non lo è stato”.

Carlo Orlando è il titolare di una società di brokeraggio assicurativo e di una ditta di gestione di reclami marittimi. Nel testo infatti emerge un linguaggio specialistico sempre preciso e puntuale, ma mai per “soli addetti ai lavori”. Orlando da sempre nutre una profonda passione per il mare che lo ha portato dall’apnea alla fotografia subacquea, dalle immersioni con autorespiratore a varie esperienze da “corallaro”. Collezionista di libri sul mare e di testi specialistici sul diritto marittimo e della navigazione, ha già pubblicato Diario Atlantico e altre storielle – un Mare di Mare e di Pesci con Navarra Editore.

“Il mio vuole essere un lavoro di grande valore documentale – continua Orlando – essendo il primo libro a ricostruire i fatti, le cause e le conseguenze di quell’immane tragedia. Grazie a una paziente raccolta di testimonianze, fotografie, interviste, ricerche negli archivi e nelle biblioteche, in giro per banchine e circoli nautici, ho ricostruito il filo della memoria collettiva di un evento triste mettendo insieme tanti piccoli tasselli che, come in un puzzle, hanno dato vita ad una ricostruzione dei fatti e degli antefatti, senza dimenticare responsabilità e alcune vicende (a lieto fine) di chi quel giorno si trovò in serio pericolo di vita”.

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