PALERMO, 17 LUGLIO 2013 – Vendevano gioielli falsi spacciandoli per preziosi, vittime del raggiro soprattutto anziani. Tre palermitani sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza di Palermo: si tratta di Attilio Immesi, 51 anni, Gaetano Immesi, 36 anni e Luca Rizzuto, 19 anni.
Il copione utilizzato dai tre e smascherato dalle Fiamme gialle è quasi da film. Gli anziani venivano fermati per strada da uno dei tre che si fingeva un ufficiale di marina straniero, possibilmente finlandese o svedese: il finto marinaio fingeva di parlare in inglese, tranne poche parole in un italiano stentato, e alla vittima di turno chiedeva informazioni.
A quel punto interveniva il secondo complice che, millantando di comprendere la lingua, spiegava alla vittima che lo straniero aveva urgente bisogno di rintracciare una gioielleria nelle vicinanze per vendere alcuni gioielli di famiglia. Una situazione d’emergenza, visto che l’ufficiale aveva bisogno di recuperare urgentemente più o meno, 1.000 euro.
Il piano prevedeva a quel punto che il secondo uomo indicasse una gioielleria in zona. Di solito indicava un negozio esistito davvero e chiuso recentemente. Questo stratagemma permetteva di contattare telefonicamente il gioielliere che, in realtà era invece il terzo complice. Il finto gioielliere a quel punto li raggiungeva, per una valutazione dei gioielli. Che ovviamente era ad arte gonfiata per incantare la vittima.
Era il secondo complice a convincere la vittima a fare “l’affare”, comprando insieme i gioielli ad un prezzo scontato rispetto alla valutazione. L’ufficiale consegnava a quel punto i gioielli e un documento da fotocopiare. Quando l’anziano tornava per restituire l’originale dei tre non c’era più traccia.
I tre “pataccari” sono stati fermati pochi giorni fa, appena sbarcati dal traghetto proveniente da Napoli. Nei loro bagagli erano nascosti denaro e falsi gioielli di cui i tre non hanno saputo fornire spiegazioni convincenti. Decisivo il riconoscimento di un anziano, vittima di una truffa in via Mariano Stabile: i finanziaeri lo hanno rintracciat e gli hanno mostrato le foto dei tre fermati al porto. Per i tre è scattata la denuncia.
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