CITTA’ DEL MESSICO, 16 LUGLIO 2013 – Noto per la crudeltà e per i tradimenti nel corso di quasi 15 anni di attività criminale: Miguel Angel Trevino è stato arrestato. Conosciuto come “Z-40” e capo del cartello di narcotrafficanti “Zetas” è stato catturato dai militari della Marina messicana. L’arresto al confine con gli Stati Uniti nella città di Nuevo Laredo, di Trevino rappresenta uno dei colpi più duri ai narcos messicani Zetas. Nati alla fine degli anni novanta l’organizzazione criminale era formata da un gruppo addestrato dell’esercito messicano che decise di mettersi in “proprio” nel controllo del traffico di droga.
Miguel Angel Trevino era uno degli uomini più ricercati al mondo, infatti il dipartimento di Stato americano offriva 5 milioni di dollari per avere informazioni sul trafficante. Iniziò la sua “carriera” agli ordini di Osiel Cardenas per poi passare agli Zetas di cui in breve tempo divenne un importante capo anche grazie alle ingenti risorse finanziarie e l’ottima rete di infromatori e comunicazione. Trevino divenuto celebre per i suoi tradimenti e le esecuzioni cruente degli avversari aveva anche l’abitudine di bruciare i cadaveri delle sue vittime.
Grazie alle “abilità” criminali di Trevino gli Zetas erano passati dal tradizionale traffico di droga a mercati neri diversi: come la tratta di esseri umani, la prostituzione e l’alcool con un giro d’affari che si estendeva in tutto il centro America. ‘Z-40’ era stato vicino alla cattura nell’aprile del 2010, quando ancora era il numero due degli Zetas, però riuscì a fuggire durante una sparatoria con soldati dell’esercito messicano nel ranch ‘Los Martinez’ in un villaggio di Camargo, nello stato di Chihuahua.