GELA (CL), 16 LUGLIO 2013 – Beni per 25 milioni di euro, comprese due imprese di costruzioni e relativi macchinari, sono stati confiscati all’imprenditore Sandro Missuto, 34 anni (nella foto a sinistra), ritenuto un affiliato al clan mafioso Emmanuello di Gela.
Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta dopo che le indagini della Dia hanno messo in luce un ‘rapporto strategico’ di Missuto con la mafia gelese. L’uomo, secondo gli inquirenti, sarebbe anche un esattore del pizzo.
Le due imprese confiscate, Icam srl e Igm srl, si occupano di produzione, trasporto e fornitura di calcestruzzo, demolizione di edifici e movimento terra. Nel 2009, Missuto, era stato arrestato nell’ambito di due operazioni (Cerberus e Compendium), dalle quali era emerso che il giovane imprenditore era riuscito ad aggiudicarsi numerosi subappalti e contratti di nolo. Dalle indagini risulta che Missuto si sarebbe personalmente occupato della ‘messa a posto’ di alcune imprese appaltatrici.
Missuto aveva allargato la propria influenza nella struttura di vertice della mafia di Gela alla morte del capoclan Daniele Emmanuello, ucciso nel 2007 dalla polizia che lo aveva intercettato in un covo nelle campagne vicino a Enna. Erano seguiti vari arresti.
Oltre alle imprese, la Dia ha confiscato a Missuto (già sottoposto per tre anni all’obbligo di soggiorno) un fabbricato di cinque piani, un appartamento, due terreni, due conti bancari e 63 mezzi, tra cui autocarri, escavatori, betoniere, auto, pale meccaniche e furgoni.