PALERMO, 16 LUGLIO 2013 – “Cosa direste se vi dicessi che 48 degli ex Pip della Social Trinacria, invece di andare a lavorare si trovavano in galera e percepivano nel frattempo il sostegno al reddito?”. È un’ironia amara qualla del governatore Crocetta nel corso della conferenza stampa che ha indetto sulla “moralizzazione della vita pubblica”.
“Alcuni – continua il presidente della Regione – rispondono di reati gravissimi: di estorsione, detenzione e spaccio stupefacenti, favoreggiamento di Cosa nostra, associazione a delinquere di stampo mafioso. Per alcuni di loro lo stato detentivo permane tuttora”.
Crocetta ha chiarito che gli uffici stanno stilando gli elenchi di coloro che in passato hanno dichiarato di far parte del bacino ex Pip mentre in realtà erano in carcere, una situazione “paradossale” per il governatore.
“Alcuni di loro sono entrati e usciti dal carcere in questi anni – ha proseguito – e per loro non si sono mai sospese le misure di sostegno al reddito”.
I 48 detenuti “in galera per reati gravissimi” saranno immediatamente cancellati dalle misure di sostegno al reddito e anche segnalati alle autorità giudiziaria per appropriazione indebita.
“Invieremo l’elenco anche alla Corte dei Conti – annuncia Crocetta – e avvieremo un’operazione di recupero delle somme: si tratta di appropriazione indebita, parliamo di 600 mila euro per tre anni, per un totale di circa 1 milione e 800 mila euro”.
“Abbiamo pagato i mafiosi, almeno il 70 per cento erano sottoposti al 416 bis”.
Il governatore ha accusato il Comune di Palermo di aver presentato “documenti illegittimi”. Ma il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, non ci sta e accusa: “I documenti a cui si riferisce Crocetta sono documenti che il Comune ha mandato sia alla Regione che alla Procura della Repubblica perché si facciano accertamenti. Li abbiamo trasmessi anche alla Regione nello spirito di una proficua collaborazione fra enti”.
(Foto d’archivio di una manifestazione degli ex Pip)