LERCARA FRIDDI (PA) 14 LUGLIO 2013 – Svolta nelle indagini sulla morte di Agostino Greco, il 24enne deceduto il 3 luglio scorso per le gravi ferite riportate il 29 giugno, quando era stato accoltellato nell’officina in cui lavorava, a Lercara Friddi, in provincia di Palermo.
Per l’omicidio era stato già arrestato Giuseppe Greco, cugino della vittima, ma le porte del carcere si sono ora aperte anche per Biagio Greco, un altro cugino. Da una prima ricostruzione era emerso che si fosse trattato di una lite degenerata, ma le indagini dei carabinieri della Compagnia di Lercara Friddi, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Termini Imerese Giacomo Brandini, offrono un quadro diverso.
Secondo gli inquirenti quella sera Giuseppe Greco avrebbe agito con l’intenzione di uccidere Agostino. Era stato accompagnato nell’officina dove lavorava al vittima da suo cugino Biagio. Durante la lite quest’ultimo sarebbe intervenuto non per dividere i due contendenti ma per dare aiuto al cugino Giuseppe, immobilizzando Agostino e consentendo in questo modo all’aggressore di sferrare la coltellata mortale al torace che gli ha lesionato il polmone sinistro e il cuore.
I due si sarebbero poi allontanati insieme, disfacendosi dell’arma del delitto, un coltello a serramanico, gettandolo in un cassonetto della spazzatura fuori paese. Ma l’arma è stato poi ugualmente trovata dai carabinieri che hanno subito fermato Giuseppe Greco mentre cercava di allontanarsi in auto dal paese sicano, con l’accusa di tentato omicidio, poi tramutata in omicidio.
Dopo le indagini si fa grave anche la posizione di Biagio Greco, inizialmente rimasto estraneo alla vicenda, che dovrà rispondere del reato di omicidio volontario in concorso ed è stato trasferito in misura cautelare nel carcere di Termini Imerese.