PALERMO, 14 LUGLIO 2013 – Quando arriva il giorno del Festino, la maggior parte dei palermitani trascorre la giornata aspettando soltanto il momento di uscire per raggiungere il centro storico e il corteo. Ma per altri palermitani anche solo il pensiero di partecipare è già troppo: caldo, gente sudata, folla che riempie ogni spazio.
“Sono stato solo una volta al Festino e ho detto mai più – dice Valerio Bonforte, mentre si rilassa con la fidanzata sui cuscinoni di piazza San Domenico. – Non mi sento a mio agio in mezzo a tutta quella gente. È una folla immensa, di gente sudata, che sa di aglio e birra, che si muove scomposta. E poi i fuochi d’artificio alla Marina, che sono la parte più bella, non iniziano mai puntuali e so di gente che sta ore ad aspettare quando già è finito e si è tutti morti di sonno. Io a quel punto sono già a letto”.
Esiste una grossa fetta di palermitani che il giorno del festino si organizza soltanto per vedere i giochi di fuoco al Foro italico. E tra questi c’è chi va direttamente in mezzo al Festino, che tanto sarà ormai agli sgoccioli e quindi la folla si sarà notevolmente ridotta, e chi invece cerca angoli solitari, da dove godere dello spettacolo, seppur senza essere completamente immersi nei botti. Questo posto di solito è Monte Pellegrino, che in questa serata cessa di essere rifugio discreto per coppiette innamorate.
Ci sono, infine, i palermitani che vanno alle prove, quelli del “tanto per saperne parlare”. Questi palermitani sono quelli che non ci pensano nemmeno ad andare al Festino, quello vero, ma te li ritrovi tutti per strada il 13 luglio. Tutti, cioè tanti, ma non tutti quelli che saranno poi tra il Cassaro e la Marina la sera dopo. Queste persone vanno a vedere la sera prima le prove generali davanti alla Cattedrale e si sentono soddisfatti ugualmente.
“È stato un momento molto emozionante – dice una signora che passeggia lungo corso Vittorio Emanuele con il marito – la Santuzza sul carro, la musica, la Cattedrale tutta illuminata. Bello questo Festino”.
Festino che ovviamente sarà questa sera. Ma è tanto per saperne parlare.
