PALERMO, 14 LUGLIO 2013 – Una fetta consistente degli ormai prossimi 11.542 vincitori del concorso a cattedra bandito lo scorso anno, dopo aver superato una dura selezione, rischiano di rimanere senza lavoro. La denuncia arriva dall’Anief.
Per errori di calcolo e di programmazione del Miur, uniti alla “stretta” sulle pensioni introdotta dal Governo Monti, molte delle assunzioni ripartite da tempo a livello regionale non potranno infatti avere luogo, soprattutto al Sud.
“Poichè la normativa dei concorsi pubblici prevede che con l’espletarsi del successivo bando decadano automaticamente i vincitori del precedente, tra due o al massimo tre anni tutti i candidati idonei che non saranno stati nel frattempo assunti – spiega l’associazione – rimarranno con un pugno di mosche in mano”.
Addirittura, secondo quanto prevede il Ministero dell’Istruzione, non avranno nemmeno il diritto di inserirsi nelle graduatorie a esaurimento. L’Anief è giunta a questa conclusione incrociando i dati ufficiali sulla ripartizione regionale delle cattedre da assegnare tramite il concorso pubblico e le recenti elaborazioni su organici e mobilità del personale.
“In Sicilia – spiega l’associazione – sono 246 i posti che dovrebbero andare ai vincitori del comparto scuola d’infanzia. Peccato che dopo i trasferimenti ne siano rimasti appena la metà: 128. Alla primaria va ancora peggio. Una situazione, quella dei docenti di troppo, che nella scuola superiore purtroppo diventa ancora più frequente”.
Alla luce di questi dati l’Anief chiede al Ministero di dare attuazione all’annunciata realizzazione di una graduatoria degli idonei al concorso almeno triennale.