CASTELLAMARE DEL GOLFO (TP), 12 LUGLIO 2013 – Sigilli alla società agricola “Poma” di Castellamare del Golfo, in provincia di Trapani, perchè riconducibile all’imprenditore Michele Mazzara, 53 anni, di Paceco, condannato per favoreggiamento nei confronti del boss latitante Matteo Messina Denaro.
Il provvedimento relativo alla “Agricola Poma”, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, è stato eseguito dalla Divisione Polizia Anticrimine e dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.
La società dal 18 luglio del 2012 era sottoposta ad amministrazione giudiziaria, mentre a Mazzara il 19 gennaio 2012 erano già stati sequestrati beni per 25 milioni di euro nell’ambito dell operazione “Panoramic”. In quell’occasione, gli inquirenti avevano trovato documenti relativi alla società agricola “Poma” in casa dell’imprenditore, anche se l’azienda era ufficialmente amministrata da altre persone.
Dalle indagini è inoltre emerso che Mazzara trattò l’acquisto di un terreno in contrada Menta a Buseto Palizzolo da parte della società sequestrata. Sarebbe stato lui a tenere il contatto con i venditori, rappresentati da un noto avvocato trapanese, invece delle due proprietarie ufficiali della “Agricola Poma”, figlie del titolare di un caseificio di Castellammare.
Ciò a riprova, secondo gli inquirenti, che la società fosse collegata a Mazzara. Ma l’avvocato, interrogato, avrebbe detto di non sapere chi fosse Mazzara. Il terreno era la quota indivisa di un vasto fondo del valore di 2 milioni di euro, e il legale rappresentava gli eredi del proprietario defunto.
È inolltre emerso che la “Agricola Poma”, nel giro di pochi anni, aveva investito ingenti capitali per l’acquisto di altri fondi agricoli lontani da Castellammare e invece vicine a località d’interesse di Mazzara, le contrade Sciarra Sottana e Cancelliere di Trapani, dove l’imprenditore possedeva già diversi terreni.