ROMA, 7 LUGLIO 2013 – Papa Francesco riforma la giustizia penale in Vaticano cancellando anche la pena all’ergastolo. La pena di carcerazione a vita sarà sostituita con la pena di reclusione fino a 35 anni. Una riforma storica quella intrapresa da Papa Francesco, considerato che la giustizia penale in vaticano era ferma, per diverse norme, al Codice Zanardelli adottato nel 1929.
Le leggi varate dal pontefice argentino, con un Motu Proprio, sembrano essere in continuità con l’opera iniziata da Papa Benedetto XVI, ed in particolare riguardano: le misure contro il riciclaggio di denaro e il terrorismo internazionale, ma hanno subito una più ampia estensione provvedendo all’attuazione di parecchie Convenzioni internazionali.
Norme più dure quindi nel codice penale vaticano anche contro l’abuso di minori. Papa Francesco con il suo Motu Proprio ha anche permesso di recepire la convenzione del 1989 sui diritti del fanciullo e i suoi Protocolli. Inoltre ha provveduto anche ad introdurre una più ampia definizione della categoria di reati contro i minori come: la vendita, la prostituzione, la violenza sessuale la prostituzione e l’arruolamento. Ma anche la pedopornografia, la detenzione di materiale pedopornografico e gli atti sessuali con minori.