PALERMO, 11 LUGLIO 2013 – Due denunce, presentate nel 2010 e nel 2011, che la Procura di Palermo – come i pm hanno detto stamattina – aveva archiviato perchè la vittima aveva ritirato le accuse.
Ecco perchè Benedetto Conti, 36 anni, accusato di avere ucciso ieri la sua ex compagna Rosy Bonanno, 26 anni, era ancora libero: lo ha spiegato questa mattina il procuratore aggiunto Maurizio Scalia.
Sembra un copione già scritto, ma è un copione drammatico: prima le violenze, le denunce ritirate, la riconciliazione. Fino ad un tragico epilogo. La vittima questa volta si chiama Rosy ma la sua storia assomiglia a tante altre.
La famiglia ieri aveva parlato di sei denunce per stalking ma il procuratore spiega che gli episodi erano stati due e che la denuncia era per maltrattamenti. “La donna – ha spiegato Scalia – aveva dichiarato di essersi riconciliata con il convivente e che non c’erano più stati episodi di maltrattamento”.
Della storia di Rosy e Benedetto si erano occupati anche i servizi sociali ai quali la ragazza si era rivolta perchè, insieme al compagno, erano stati sfrattati.