PALERMO, 9 LUGLIO 2013 – Le automobili di due sacerdoti sono state bruciate la scorsa notte nel cortile della chiesa di Santa Cristina a Palermo, nel quartiere di Borgo Nuovo (foto).
Le vetture, una Fiat Panda e una Renault Modus, sono di padre Rosario e del parroco padre Giovanni. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco.
La Curia Arcivescovile di Palermo ha diramato una preoccupata nota: “A poche settimane dalla Beatificazione di don Giuseppe Puglisi, martire della fede – esordisce il comunicato – si verifica nella nostra Città, e in particolare in uno dei suoi più popolosi quartieri, quello di Borgo Nuovo, un gravissimo episodio intimidatorio a danno della Comunità dei Padri Passionisti che operano al servizio della parrocchia di Santa Cristina”.
“Le due autovetture dei tre sacerdoti, padre Gianni Trumello, Rosario Fontana e Firmus Firman Rii – continua la Curia – sono state date alle fiamme proprio all’interno del recinto parrocchiale, e nella zona antistante la casa canonica dei Padri. Tale episodio è avvenuto ieri sera, al termine di una veglia di preghiera che aveva riunito insieme, così come in altre occasioni, centinaia di fedeli delle parrocchie di Santa Cristina, di San Paolo e di San Giovanni Apostolo”.
“I fatti, così come si presentano – commenta la Curia – appaiono ancora più gravi perchè chiaramente rivolti contro i Padri Passionisti che, insieme alla Comunità delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto, quotidianamente si trovano impegnati in una capillare azione di evangelizzazione e promozione umana tesa al risveglio spirituale e morale dell’intero territorio”.
Il comunicato prosegue esprimendo “vicinanza, sostegno e affetto nei confronti della Comunità dei Padri Passionisti e dell’intera Parrocchia di Santa Cristina”. Al contempo “non possiamo non condannare tali ignobili episodi intimidatori che generano sospetto, alimentano violenza e che, oltre a sfigurare il volto di un quartiere e della Città tutta, minacciano la diffusione del bene e – come afferma il Santo Padre Francesco – rubano la speranza alle nuove generazioni”.
La Curia conclude con un appello “a tutti i fedeli del quartiere a rimanere uniti in questo momento di prova e a non lasciarsi scoraggiare nel fare il bene. Riponiamo altresì piena fiducia nel lavoro delle Forze dell’Ordine impegnate nelle indagini per l’accertamento delle responsabilità e per far luce sui fatti”.