PALERMO, 6 LUGLIO 2013 – C’è emozione e attesa per la visita di Papa Francesco a Lampedusa. Tanti i preparativi prima dell’arrivo del Santo Padre, soprattutto per la messa in sicurezza dell’isola: lunedì prossimo saranno in 15.000 ad assistere alla funzione.
Papa Francesco celebrerà la messa utilizzando un pastorale e un calice di legno, costruiti dal falegname Franco Tuccio, utilizzando quello delle barche affondate al largo delle coste dell’isola, con a bordo centinaia di immigrati.
I colori del pastorale sono proprio quelli della barca da cui è stato tratto il legno. Nel braccio orizzontale della croce sono incisi due pesci, mentre nel braccio verticale cinque pani per richiamare il brano evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Il Papa userà un calice di legno, con coppa interna rivestita di argento come richiesto dalle norme liturgiche e con un chiodo trasversale alla base del calice, simbolo della Passione del Signore. Francesco indosserà paramenti viola “penitenziali” e pronuncerà la sua omelia dopo letture del Vangelo di passi su Caino e Abele e la strage degli innocenti.
Prima della benedizione finale, Francesco si porterà davanti all’immagine della Madonna e reciterà una preghiera mariana.
Nella sede del Comune di Lampedusa, con il sindaco Giusi Nicolini, i vertici delle forze dell’ordine italiane e della Gendarmeria del Vaticano hanno definito i dettagli del piano dell’ordine pubblico. Gli apparati italiani si occuperanno della sicurezza generale, mentre la Gendarmeria vaticana curerà esclusivamente la sicurezza del pontefice. Un’ulteriore riunione, presieduta dal prefetto di Agrigento, Francesca Ferrandinosi si è tenuta alla caserma dell’Aeronautica.
“Quello del Santo padre è un gesto che cambierà la storia” – sottolinea il sindaco di Lampedusa. L’Europa, con le sue politiche migratorie, fino a oggi ha deliberatamente evitato il problema, facendo finta di non vedere l’immensa tragedia dei viaggi della speranza attraverso il Mediterraneo, spesso senza nemmeno dimostrare pietà per le tante vittime. Ora non potrà più girarsi dall’altra parte”.
“Il Papa ha reso visibili gli invisibili, restituendo ai migranti quella dignità che gli Stati hanno sempre negato”, aggiunge Giusi Nicolinil “Il silenzio e l’indifferenza che in questi anni hanno coperto il dramma dell’immigrazione saranno squarciati dalle parole di Papa Francesco”.