PALERMO, 6 LUGLIO 2013 – Piazza San Domenico cambia pelle e si trasforma in un salotto metropolitano. Domani, alle ore 19, l’inaugurazione della piazza, con il concerto del gruppo “No Hay Problema”.
Tra le basole di Billiemi e l’imponente colonna dell’Immacolata spunta adesso il prato con cespugli di dieci piante aromatiche. Nella piazza cinquecentesca ci saranno una ventina di pallet riciclate a formare divani da 2 a 8 posti con enormi cuscini e totem colmi di lavanda, menta, citronella, allora, viburno, salvia, rosmarino, origano. Un’installazione chiaramente effimera, che durerà appena una settimana, il tempo sufficiente perché si apra il dibattito sulla possibilità di mutare gli scenari urbani, che fa parte del programma Palermo 3000, ovvero la città del futuro.
“Nella festa – dice Sandro Tranchina, direttore artistico del Festino – sperimentiamo la città come vorremmo che fosse. Questo enunciato di Lorenzo il Magnifico, senz’altro inventore del concetto moderno di città, è un dogma per chi, come noi, esercita tutto l’anno il mestiere della festa. Per questo vorremmo approfittare dell’occasione festiva per proporre una visione diversa e futura della città, orientata al rispetto per l’ambiente, la riconquista della lentezza e del diritto a godere della bellezza che ci circonda”.
Nella piazza faranno capolino tre sculture di Domenico Pellegrino. L’artista della Vucciria, affascinato dalla leggenda del suo quartiere, propone Tulong, il coccodrillo della Vucciria, una scultura che ricorda per forma il mitico coccodrillo di via Argenteria. Simbolo di forza e di nobiltà, Tulong, è la riproposizione contemporanea e multi-culturale di un mito dell’antichità, fortemente radicato nella storia e nella memoria del Mercato della Vuccirìa di Palermo. “Il Tulong – dichiara l’artista Domenico Pellegrino – non è solo una scultura ma è un progetto di marketing territoriale, che utilizza l’arte contemporanea come mezzo e strumento per la riqualificazione del territorio cittadino”. Pellegrino punta ad un elemento visivo riconoscibile, un nuovo simbolo. Il progetto è ambizioso: emozionare attraverso l’arte contemporanea, rendere riconosciuto e riconoscibile un nuovo elemento, un simbolo della riqualificazione urbana di un quartiere.
Piazza San Domenico si trasformerà per sei sere in uno spazio da concerti, con il programma “Note perdomani”.