È crisi nel Pd, stavolta economica. Crocetta e gli altri morosi fanno rischiare il posto ai dieci dipendenti

di Redazione

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È crisi nel Pd, stavolta economica. Crocetta e gli altri morosi fanno rischiare il posto ai dieci dipendenti

| venerdì 05 Luglio 2013 - 08:33

crocetta e assessori morosi col pd

PALERMO, 5 LUGLIO 2013 – Il Pd siciliano a rischio default a causa dei “cattivi pagatori”. Nelle casse del partito ci sono soltanto 30 mila euro, e i dieci dipendenti arischiano il posto. Il segretario regionale Lupo striglia Crocetta: “Forse è un po’ distratto”. E il governatore: “È una meschineria”.

 

“Siamo al governo dopo tanto tempo, forse ci siamo distratti”, dice il segretario regionale del Partito democratico, Giuseppe Lupo, tentando una giustificazione.

 

Ma il presidente Crocetta, nel corso di una conferenza stampa, ha affermato di non voler pagare: “Il Pd vuole indietro i soldi? È assurdo e vergognoso. Un atto di meschineria politica. Nello Statuto è previsto che siano gli iscritti al gruppo parlamentare a pagare la quota. Ma la smettano”.

 

La tesoriera del Pd siciliano, Teresa Piccione, però ha già pronte le lettere da inviare ai morosi per obbligarli al pagamento della quota mensile di 1500 euro che servono al finanziamento del partito. Tra di loro, spicca la figura del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che si trova tra l’altro nell’ambigua situazione di essere pure leader del movimento Il megafono. Tra i “cattivi pagatori” anche gli assessori ll’Economia Luca Bianchi, al Territorio Mariella Lo Bello, alla Formazione Nelli Scilabra e alle Infrastrutture Nino Bartolotta, oltre a numerosi parlamentari regionali e nazionali, come Pippo Laccoto, Fabrizio Ferrandelli, Mariella Maggio, Bruno Marziano, Giovanni Panepinto, Antonello Cracolici e altri.

 

La sanzione per chi non contribuisce al finanziamento del partito, secondo lo statuto, va dalla diffida del collegio dei garanti alla decadenza.

 

“Impossibile in queste condizioni far quadrare il bilancio – dice ancora Giuseppe Lupo.  Gli iscritti devono collaborare mettendosi in regola con i pagamenti perchè altrimenti non riusciremo a uscire da questa crisi”.

 

E le colpe degli inadempienti ricadranno sui dieci dipendenti del Partito democratico in Sicilia che dovranno essere licenziati o messi in cassa integrazione, anche se gli ammortizzatori sociali in questo periodo non godono di ottima salute.

 

 

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