PALERMO, 5 LUGLIO 2013 – “Il malcostume del sistema-Regione non è confinato al Ciapi. La Regione è un immenso Ciapi”. Il presidente Crocetta si siede in conferenza stampa, con la consueta ora di ritardo, e sono le prime parole che dice. Poi entra nel dettaglio.
Questa mattina insieme all’assessore al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica. “La somma non è rilevante”, anticipa. Poi spiega: “La vicenda riguarda un ex vice capo di gabinetto, un viaggio in Canada costato 50 mila euro”.
Il dirigente denunciato da Crocetta è Angelo Pizzuto, attuale presidente del Parco delle Madonie. Il viaggio di cui parlano Crocetta e l’assessore Lo Bello è stato effettuato nel 2011, quattro persone, alcune sconosciute all’amministrazione, dal 17 al 20 settembre. Fra queste non viaggiava Pizzuto, ma è lui che avrebbe firmato la corrispondenza fra la Regione e la Camera di Commercio italiana in Canada. Nessun impegno di spesa formale, solo una fitto carteggio di cui negli uffici dell’assessorato non c’è traccia.
La vicenda emerge quasi per caso: un mese fa all’assessorato arriva un sollecito di pagamento da oltreoceano, fatture non pagate per 49.700 euro. La camera di Commercio chiede il pagamento di servizi per l’organizzazione del viaggio e di un convegno non meglio specificato. Gli uffici cercano, spulciano. Niente. Eppure dal Canada mandano la documentazione: lettere firmate, su carta intestata della Regione. Ma mai protocollate. “Non c’è nulla – spiega l’assessore Lo Bello – , neanche una relazione del progetto, nulla”. Le ultime lettere, che a Palermo girano dal Canada sono dei primi mesi del 2012, altre sollecitazioni e altri rinvii dei pagamenti.
“Noi non paghiamo nulla”, dice chiaramente Crocetta. E annuncia che adesso le carte saranno trasmesse anche alla Corte dei Conti. Pizzuto intanto è direttore del Parco delle Madonie: “Prenderemo atto della sua decadenza”, dice il governatore. “Poi formalizzeremo gli atti”, aggiunge Lo Bello.
“Non ho mai partecipato ad un viaggio in Canada nè l’ho organizzato. Di tutta questa vicenda non so nulla”, si difende Pizzuto. “Sono disponibile a chiarire la vicenda – continua il presidente del Parco delle Madonie -. Ricordo pure che anche a me, quando ero vice capo gabinetto, la Camera di Commercio canadese chiese questi soldi, ma io non so nulla. Dimettermi? Sono disponibile a parlare con il Governatore e insieme valuteremo quale sia la strada migliore, mi sembrerebbe riduttivo dimettermi per qualcosa che non ho fatto”.
Nel pomeriggio Pizzuto, con una nota, ribadisce di non essere mai stato in Canada e fornisce una sua versione: “Ricordo che si trattava di un progetto di promozione territoriale ed agroalimentare del territorio presentato ed organizzato dalla Camera di Commercio del Canada. Mi chiesero di mandare una persona e dei prodotti alimentari nell’ambito del progetto, cosa che ho fatto attraverso il Consorzio dei produttori madoniti che aveva interesse a promuovere i prodotti agroalimentari del territorio”.
“Qualche mese dopo – scrive ancora Pizzuto – fui contattato dalla Camera di Commercio del Canada che aveva delle fatture intestate all’assessorato ed, essendo un funzionario dell’ufficio di gabinetto, mi misi subito a disposizione per verificare le procedure ed eventualmente aiutarli per l’eventuale pagamento. Il fatto che non risulti nessun impegno di spesa esula totalmente dalla mia competenza. Mi sono sempre messo a disposizione della Camera di Commercio per cercare di trovare una risoluzione e suggerendo anche i metodi per potere realizzarla (come una variazione di bilancio all’interno del capitolo di competenza dell’assessorato), indicando agli stessi funzionari di parlare direttamente con la ragioneria ed eventualmente con il nuovo assessore al territorio, visto che dallo scorso 11 novembre era cessato il mio incarico e non avevo più contezza diretta della situazione. Ribadisco il fatto che la corrispondenza tra me e la Camera di Commercio è sempre stata propositiva e propedeutica alla risoluzione del problema. Certamente sono disponibile per ulteriori chiarimenti sulle cose di cui sono a conoscenza con il Presidente Crocetta e con le autorità preposte, ma certamente mi costituirò parte civile contro coloro i quali hanno diffuso informazioni false.
Chiuso il capitolo Canada Crocetta continua a parlare, a ruota libera, come al suo solito. Non si stupisce del funzionario denunciato a Catania perchè intascava gli incassi del parco archeologico: “è un malcostume diffuso”. Poi se la prende con il Pd che chiede il pagamento delle quote:”Chiederle attraverso i giornali è un atto di meschineria politica”.
E ancora i cantieri di servizio, per i quali a ridosso delle elezioni la Giunta aveva stanziato 50 milioni di euro: “Ci hanno accusato di fare una manovra elettorale. Eravamo in campagna elettorale e non ho risposto, ora posso levarmi qualche sassolino dalle scarpe”. E spiega: “Non abbiamo stanziato fondi aggiuntivi, erano somme già previste per l’assistenza. Ora abbiamo solo deciso che i contributi non saranno più dati a pioggia ma saranno elargiti solo a fronte di un’attività lavorativa”.
Pronto il bando, i cantieri potrebbero partire entro settembre, spiega l’assessore al Lavoro Ester Bonafede. La Regione non gestirà questi soldi che saranno trasferiti ai Comuni. E saranno gli enti locali a selezionare i beneficiari, secondo norme ben precise. “Eviteremo altro precariato”, avvertono Crocetta e Bonafede. Ai cantieri infatti si potrà partecipare solo per tre mesi, non prorogabili e non replicabili.
I beneficiari si occuperanno di manutenzione del verde, pulizia e raccolta differenziata, servizi di trasporto, assistenza ai disabili. La regione ha predisposto delle quote: il 50% per persone comprese fra i 18 e i 36 anni; il 20% per chi ha più di 50 anni; il 20% per chi ha fra 36 e 50 anni. Un altro 5% è riservato ai portatori di handicap e un 5% agli immigrati residenti da almeno sei mesi nel Comune siciliano.
I Comuni dovranno presentare un progetto specifico e nessuno “spostamento” potrà essere effettuato per impiegare i lavoratori in altre attività, pena la perdita dell’intero finanziamento.
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