ROMA, 4 LUGLIO 2013 – Insultare l’Italia per strada è reato. Lo ha stabilito la Cassazione, sottolineando che uno sfogo offensivo per il Paese. Offere l’Italia tra la gente è considerato “vilipendio alla nazione”.
L’offesa potrebbe costare fino a 1.000 euro. La Suprema Corte ha confermato la condanna di un uomo di 70 anni che, fermato dai carabinieri perché stava viaggiando in auto con un solo faro acceso, aveva iniziato a imprecare dicendo: “L’Italia è un paese di m…”.
“Il diritto di manifestare il proprio pensiero in qualsiasi modo – si legge nella sentenza depositata dalla Cassazione – non può trascendere in offese grossolane e brutali prive di alcuna correlazione con una critica obiettiva”.
Il reato in esame, aggiunge la Suprema Corte, “non consiste in atti di ostilità o di violenza o in manifestazioni di odio: basta l’offesa alla nazione, cioè un’espressione di ingiuria o di disprezzo che leda il prestigio o l’onore della collettività nazionale, a prescindere dai vari sentimenti nutriti dall’autore”.