Agrigento, l’aquilotto Leo è guarito e torna libero dopo due mesi

di Redazione

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Agrigento, l’aquilotto Leo è guarito e torna libero dopo due mesi

| mercoledì 03 Luglio 2013 - 08:49

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AGRIGENTO, 3 LUGLIO 2013 – Felice epilogo per il giovane esemplare di Aquila del Bonelli (Aquila fasciata) che era stato trafugato a maggio dal proprio nido, in provincia di Agrigento. La Procura della Repubblica di Agrigento, su richiesta del Corpo forestale dello Stato, ha autorizzato l’operazione di liberazione. 

 

L’aquilotto, ritrovato e sequestrato dal Servizio Cites del Corpo forestale dello Stato nelle campagne di Alessandria dove un bracconiere lo custodiva illegalmente, era stato trasferito presso il Centro Regionale recupero Rapaci di Ficuzza, in provincia di Palermo, dove gli esperti della Lipu e della Forestale lo hanno curato per poi riportarlo nell’ambiente originario, a Campobello di Licata, in provincia di Agrigento.

 

Gli esperti hanno deciso di tentare il tutto per tutto per restituire l’esemplare alla natura, adottando la tecnica dell’hacking, già sperimentata su altre specie con successo. Questa strategia prevede di ricollocare il piccolo in prossimità del nido della coppia adulta nella speranza che venga “riaccompagnato” alla vita selvatica imparando naturalmente a predare e a difendersi dalle avversità.

 

Nella mattinata del 30 giugno Leo, così è stato chiamato il giovane rapace, è stato liberato ed ha spiccato il volo mentre la coppia adulta lo osservava dall’alto. Dopo alcune ore l’esemplare maschio della coppia, ha dato prova di accettare la presenza del giovane aquilotto, posandosi vicino a lui su una cengia rocciosa. Leo si è librato in volo affrontando una volpe con l’atteggiamento predatorio tipico della specie, un segnale che fa ben sperare in un pronto recupero delle attività proprie del mondo selvatico da cui proviene.

 

Gli ultimi avvistamenti testimoniano un progressivo riadattamento del giovane rapace che volteggia insieme alla coppia di genitori.

 

La liberazione di Leo si aggiunge a un’analoga operazione di rilascio effettuata nel dicembre 2011, quando un altro esemplare di Aquila del Bonelli reduce da un sequestro della Forestale era stato liberato con successo su una parete della zona del Monte Conca, in Sicilia.

 

All’aquilotto Leo è stata applicata un’antenna per ricevitore radio e sarà monitorato per settimane dai volontari del Coordinamento Tutela Rapaci Sicilia che potranno intervenire qualora l’esemplare manifestasse problemi di riadattamento. Il Corpo forestale dello Stato e quello regionale assicureranno la vigilanza nelle aree di nidificazione di questa specie, sempre più rare in Sicilia.

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