PALERMO, 30 GIUGNO 2013 – Il presidente del Senato Pietro Grasso, ha voluto condividere il suo pensiero sulla strage di Ciaculli attraverso il suo profilo Facebook, definendo quella dolorosa pagina di storia come una “ferita profonda”.
“La strage di Ciaculli, – scrive Grasso – oggi al suo cinquantesimo anniversario, continua a rappresentare una delle tante tragedie senza volto della nostra memoria collettiva. L’esplosione di quel 30 giugno 1963 travolse la vita di sette uomini delle forze dell’ordine, lacerando nel profondo il Paese e lasciando una traccia indelebile nella storia di una Sicilia dilaniata dalla lotta interna alla criminalità organizzata”.
“Si è parlato dell’attentato come dell’atto terminale della prima guerra di mafia che vedeva contrapposti i clan Greco e La Barbera, una guerra per la conquista della supremazia nella speculazione edilizia e nel traffico di droga, allora in intensa espansione. Indagini successive ipotizzarono un attacco rivolto ai Carabinieri della Tenenza di Roccella, ed in particolare al loro tenente Mario Malausa, autore dei primi rapporti alla magistratura sulle relazioni tra la mafia e la politica locale”.
“Ancora oggi, però, – conclude Grasso – non sappiamo dare un nome al mandante e agli autori della strage. È questa una ferita profonda sul nostro cammino comune per la legalità e la giustizia che neanche i cinquant’anni trascorsi possono contribuire a sanare”.