PALERMO, 29 GIUGNO 2013 – “Abbiamo deciso di dir di no alla richiesta di impugnare la sentenza della Cassazione sui risarcimenti per i familiari delle vittime di Ustica”. Con questo tweet il premier Enrico Letta ha restituito il sorriso ai familiari delle vittime della strage di Ustica del 1981.
L’indiscrezione sulla possibilità di un’impugnazione, da parte dell’avvocatura dello Stato, della sentenza di risarcimento per i parenti delle vittime era rimbalzata nel consiglio comunale di Bologna proprio giovedì scorso durante le commemorazioni del 33esimo anniversario della strage. Questa ipotesi (poi caduta definitivamente con la precisazione di Palazzo Chigi) era stata duramente criticata dai familiari delle vittime e dai rappresentati delle istituzioni locali nel corso dei loro interventi nel parlamentino bolognese.
“Questa determinazione – spiega una nota di Palazzo Chigi – è motivata da ragioni giuridiche, in quanto un ricorso per revocazione in questa situazione processuale potrebbe apparire meramente dilatorio ed esporrebbe lo Stato a ulteriori spese. Ma soprattutto è motivata da ragioni di ordine etico, per il dovuto rispetto alle vittime e ai loro familiari. La sentenza definitiva della Cassazione andrà semplicemente eseguita”.
Soddisfatta Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica: “Siamo davvero soddisfatti. Finalmente, dal Governo di questo Paese, abbiamo avuto un’attenzione vera”.
Un ringraziamento è arrivato anche dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone: “Voglio esprimere un ringraziamento sincero al presidente del Consiglio Letta. Quello compiuto dal governo italiano è un gesto politicamente coraggioso, che si colloca accanto agli autorevoli moniti dei presidenti Napolitano, Grasso e Boldrini, e che ridà dignita alla memoria delle vittime di Ustica e all’instancabile impegno dei loro familiari. La decisione di palazzo Chigi fa anche giustizia – conclude Ardizzone – dei troppi tentativi di negare una verità che l’Italia ha il diritto di avere”.
