PALERMO, 30 GIUGNO 2013 – “Il sistema dei confidi, così com’è, non funziona, quindi prima di erogare dei finanziamenti, dobbiamo pensare a riformarlo completamente”. Parola di Luca Bianchi, assessore regionale all’Economia.
“La situazione dei confidi è difficile – prosegue Bianchi, confermando i dati esposti dall’advisor Raffaele Mazzeo, che aveva parlato di perdite per 7,7 milioni di euro solo nel 2012 – perché anche loro, forse più di altri, hanno subito i colpi della crisi. Ma per poter dare nuova linfa al sistema serve una legge che riorganizzi il settore del credito”.
Bianchi spiega che negli ultimi anni la Regione non ha sovvenzionato i confidi anche perché è mancata la domanda: “Abbiamo dovuto addirittura definanziare alcuni capitoli per l’incapacità dei confidi di offrire le giuste garanzie”.
L’idea dell’assessore, che ha più volte incontrato in occasione di tavoli tecnici i rappresentanti dei confidi, con l’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, è quella, innazitutto, di ridurre il numero dei confidi.
“In Sicilia sono troppi, il sistema è frammentario, e non riescono a offrire il giusto volume di garanzie per l’accesso al credito. Dovremmo fare – dice Bianchi – come in Puglia, che da 30 sono scesi a tre. Io penso addiritura a due: uno per le aziende più grandi, quelle confindustriali, e uno per le piccole e medie imprese”.
Una volta effettuato il riordino, con un disegno di legge dedicato, la Regione vorrebbe utilizzare i fondi europei per aumentare le erogazioni a favore del credito alle imprese.
“Avendo l’ok del comitato di sorveglianza – continua l’assessore regionale all’Economia – potremo finanziare non soltanto gli investimenti, ma anche il circolante: in questo momento di crisi, infatti, gli imprenditori hanno bisogno di denaro per pagare fatture, fornitori, dipendenti”.