PALERMO, 28 GIUGNO 2013 – E’ diminuita di circa 400 milioni di euro la spesa sanitaria nell’anno 2012 che è risultata di 9 miliardi e 388 milioni. Un dato molto confortante, considerato che l’assessorato della Salute amministra poco più di metà dell’intero bilancio regionale.
Tra le notizia positive c’è anche la diminuzione della spesa farmaceutica che è scesa da 987 a 913 milioni di euro, con una riduzione di 74 milioni di euro.
“Un grande traguardo che conferma la bontà di un metodo che si è consolidato nel tempo”, ha sottolineato Lucia Borsellino che prima di diventare assessore aveva contribuito da direttore generale – sotto la gestione quinquennale di Massimo Russo – ad applicare in modo rigoroso i Piani di rientro concordati con il Ministero della Salute.
Nel 2012, tra l’altro, il bilancio consuntivo aveva fatto registrare un avanzo di gestione di 4 milioni di euro, di fatto completando una rincorsa verso il pareggio che era cominciata a fine 2007, quando il deficit si avvicinava invece alla stratosferica cifra di quasi un miliardo di euro e fu firmato con i Ministeri della Salute e dell’Economia il primo Piano di Rientro.
La relazione della Procura Generale della Corte dei Conti rileva anche un leggero aumento del personale sanitario (adesso quantificabile in 50.657 unità) e un incremento della spesa per la gestione del 118 che ammonta a 117 milioni di euro (+ 7 milioni rispetto al 2011).
Un dato positivo riguarda la mobilità extraregionale: rimane immutata quella passiva, cioè il costo per le cure dei siciliani fuori dalla Sicilia (235 millioni) ma cresce quella attiva, da 50 a 56 milioni: sembra dunque che la sanità siciliana stia diventando più “attrattiva”.