MILANO, 28 GIUGNO 2013 – Ruby-bis, il caso della ragazza marocchina e quanto successo durante le serate ad Arcore sono i protagonisti delle dichiarazioni spontaneee rilascite dall’ex agente di spettaccolo Lele Moro. “Quanto successo a casa di Silvio Berlusconi è stato un caso di dismisura, abuso di potere, degrado, tre parole che ho letto sui giornali e che condivido”.
Lele Mora parla e riconosce le sue colpe rendendo delle dichiarazioni spontanee al processo Ruby-bis. “Io ne sono stato passivo concorrente – aggiunge – poche parole per non violare il silenzio che mi sono imposto e che per me è lìunica condotta dignitosa”. L’ex agente dei vip e talent scout ha esordito così prima che i suoi legali, Gianluca Maris e Nicola Avanzi, prendessero la parola per l’arringa difensiva.
“Non voglio più mangiare cibo avariato -spiega Mora -durante il periodo trascorso in carcere ho avuto modo di pensare a lungo, perchè il carcere ti impone una pausa”. Lele Mora sottolinea che non ha più intenzione di “mangiare cibo avariato e lascio il compito di chiarire ai miei difensori”. Oltre ad ammettere di aver portato diverse giovani donne ad Arcore, ma senza averne mai costretta nessuna, ha ancora aggiunto: “è vero, ho ricevuto un prestito da Berlusconi tramite Fede con cui potevo salvare la mia società”, mentre sulla bancarotta della sua società, per il quale ha scontato la pena, spiega “mi sono assunto le mie responsabilità, per quelli di questo giudizio valuterete voi giudici “.
Ma l’ex agente dello spettaccolo nelle sue dichiarazioni spontanee fa anche le sue scuse ai giornalisti ed in particolare a Corrado Formigli, il conduttore del programma di La 7 Piazza Pulita. “Mi vergogno di tante polemiche che ho fatto in passato contro i giornalisti e i comunisti e voglio chiedere scusa senza se e senza ma – e concludendo ha aggiunto – voglio uscire da questa bufera infernale che mi ha tolto la luce”.