Sit in dei metalmeccanici in Prefettura. Piastra (Fiom) a Si24: “In Sicilia 12 mila lavoratori senza futuro”

di Redazione

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Sit in dei metalmeccanici in Prefettura. Piastra (Fiom) a Si24: “In Sicilia 12 mila lavoratori senza futuro”

| giovedì 27 Giugno 2013 - 12:27

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PALERMO, 27 GIUGNO 2013 – Dodicimila lavoratori siciliani in bilico, fra i quali 2000 metalmeccanici, licenziati dalle aziende e in procedura di mobilità o con la cassa integrazione in scadenza. Attendono di essere ammessi agli ammortizzatori sociali in deroga ma tutto è fermo.

 

Niente stanziamenti, i pochi soldi bloccati o destinati ad altri disoccupati. Nessuna politica di reinserimento al lavoro e dopo la riforma Fornero, nessuna possibilità di andare in pensione neanche con quarant’anni di contributi versati.

 

E soprattutto nessun dialogo con la Regione e il Governo Crocetta. Per questo, stamattina, Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm hanno organizzato un sit in davanti alla Prefettura e sono stati poi ricevuti dal Capo di gabinetto, Mariarosa Trio. Dipendenti dell’indotto Fiat di Termini Imerese, di Fincantieri Palermo, del reparto orafo-argentiero, delle concessionarie auto. Ma i settori interessati e il numero delle aziende è enorme.

Dallo scorso febbraio – spiega a Si24 Francesco Piastra della Fiom – siamo in una situazione di totale stallo. Ministero del Lavoro e Regione sostengono che questi lavoratori hanno già percepito gli ammortizzatori ordinari e quindi non gli spettano quelli in deroga. Ma su questa situazione non si riesce ad avere un confronto”.

 

Il rappresentante dei metalmeccanici della Cgil denuncia: “La mancanza di una interlocuzione con la Regione, chiesta con insistenza dal sindacato, è un segnale molto grave. In un momento di crisi, rifiutare il confronto significa esasperare una tensione già alta fra i lavoratori che si ritrovano senza un futuro. C’è grande rabbia perché il presidente della Regione e l’assessorato regionale al Lavoro si erano impegnati a modificare l’accordo quadro del 2013, per comprendere i lavoratori esclusi in quanto percettori negli anni scorsi della mobilità ordinaria. E ancora non ci convocano. Non è concepibile che Crocetta continui a rimandare il problema e a non risponderci”.

Dal sindacato sono arrivate anche proposte concrete che la Prefettura ha assicurato girerà a Regione e Ministero cercando di aprire al più presto un tavolo di confronto. Innanzi tutto i rappresentanti dei lavoratori chiedono che si sblocchino le procedure di convocazione da parte degli Uffici del Lavoro provinciali: “In attesa di trovare le somme – spiega Piastra – si sblocchino almeno gli iter burocratici fermi da sei mesi, in modo da trovarsi pronti quando si renderanno disponibili le somme”.

 

Somme che, secondo il sindacato, in parte già ci sono. Ventitrè milioni di euro per il secondo semestre del 2012 di cig che Regione ed Inps non vogliono spendere senza l’autorizzazione del Ministero del Lavoro.

I sindacati si rivolgono anche all’Unione Europea: “I fondi per gli ammortizzatori sociali sono sempre meno perché Bruxelles ha optato definitivamente per politiche attive del lavoro – spiega ancora Francesco Piastra – per questo le istituzioni nazionali e la Regione dovrebbero pensare a percorsi di formazione e riqualificazione dei disoccupati di lunga durata. Ma in questi giorni – ricorda amaramente Piastra – abbiamo visto come in Sicilia si preferisce utilizzare il denaro europeo per la Formazione”.

 

“Ma una scelta è obbligata – conclude Piastra – soprattutto nel momento in cui giustamente gli occhi sono puntati sul dramma della disoccupazione giovanile. Questi lavoratori con 36 o 40 anni di contributi o si riqualificano per un nuovo lavoro o si lasciano andare in pensione”. In Sicilia, insomma, 12 mila lavoratori rischiano di ritrovarsi in una situazione simile a quella dei famosi “esodati”: senza pensione, né lavoro. “L’esasperazione cresce – avverte Piastra – e in autunno la situazione potrebbe diventare esplosiva”.

 

(immagine di repertorio)

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