PALERMO, 26 GIUGNO 2013 – Almeno ventisei preziosi strumenti del Seicento e Settecento svaniti nel nulla dalle stanze del Conservatorio Bellini di Palermo.
Un vero giallo internazionale sul quale tentano di fare chiarezza i Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale coordinati dal sostituto procuratore Vania Contrafatto. Un furto da professionisti che sarebbe avvenuto in diversi periodi a partire dal 2000.
Ma solo lo scorso anno il nuovo direttore del Conservatorio, Daniele Ficola si accorge della sparizione. Il mistero riguarda innanzi tutto eventuali talpe interne che avrebbero rubato gli strumenti: viole, violini e contrabassi di grande valore. Ci sarebbero, a tal proposito, già quattro indagati.
E poi il fatto che nessuno si sia accorto di nulla per anni. Solo nel 2003 fu sporta denuncia per il furto dei registri con l’elenco degli strumenti preziosi del Conservatorio: un violino Nicola Amati del 1607, un Jacobus Stainer del 1659 e un Chappuy del 1759, un Buccini di analogo periodo.
Le indagini sono in corso da quasi un anno anche con l’aiuto dei più importanti liutai europei e la pista porta ai grandi trafficanti internazionali di strumenti musicali di pregio. Un violino di quelli trafugati a Palermo è stato, infatti, venduto alcuni ani fa dalla casa d’asta londinese Christie’s, battuto a 300 mila euro. Un altro faceva parte di una collezione privata americana.