PALERMO, 20 GIUGNO 2013 – Antonello Cracolici, parlamentare regionale del Pd, è stato eletto presidente della Commissione per l’applicazione della spending review in Sicilia.
L’organo dell’Assemblea regionale siciliana si dovrà occupare dell’attuazione del decreto Monti nella Regione e avrà il compito di redigere il disegno di legge sui tagli alla spesa pubblica e il disegno di legge sui rapporti tra Governo regionale e Parlamento.
E dovrà farlo prima della pausa estiva, “altrimenti – minaccia il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone – si continuerà a lavorare per tutta l’estate”.
Componenti dell’ufficio di presidenza, eletti oggi nel corso della prima seduta d’insediamento, sono i vice presidenti Francesco Cappello (M5S) e Mimmo Turano (Udc) e il segretario Vincenzo Fontana (Pdl). Con la Commissione collaborerà il costituzionalista Giuseppe Verde.
“Il primo provvedimento – ha detto Cracolici – sarà il recepimento del decreto Monti all’Ars: è necessario rivedere gli aspetti legati ai costi del parlamento e della politica, e dello status di deputato regionale”.
Della commissione fanno parte anche i parlamentari Alice Anselmo (Udc), Anthony Barbagallo (Pd), Giancarlo Cancelleri (M5S), Giovanni Di Giacinto (Megafono), Giovanni Di Mauro (Mpa-Pds), Santi Formica (lista Musumeci), Baldo Gucciardi (Pd), Riccardo Savona (Drs), Carmela Sudano (Art. 4).
“Spero si possa giungere ad un documento di sintesi condiviso da tutte le forze politiche anche sulla legge tra i rapporti tra Ars ed esecutivo. Per anni – ha aggiunto Ardizzone – si è tergiversato e non essendo stati definiti opportunamente tali rapporti, è successo che in alcune occasioni si percepisse l’invadenza dell’ Ars nel programma votato dal governatore”.
“Sono passati 13 anni dall’introduzione dell’elezione diretta del presidente – prosegue Cracolici – ci sono molti aspetti da affrontare e integrare: penso ad esempio alla mozione di “censura” o di “sfiducia” del singolo assessore, o alla questione della “fiducia” e della “sfiducia” al governo. Insomma, questioni importanti che modificheranno gli assetti e gli equilibri dei poteri fra Governo e Parlamento, anche alla luce del fatto che dalla prossima legislatura i deputati all’Ars scenderanno da 90 a 70″.