AGRIGENTO, 19 GIUGNO 2013 – I pubblici ministeri della Dda Emanuele Ravaglioli e Rita Fulantelli hanno chiesto la condanna di 39 presunti boss mafiosi, affiliati ed estorsori di Cosa nostra agrigentina.
La pena più alta, 20 anni di carcere, è stata chiesta per il palmese Francesco Ribisi, 31 anni, ritenuto il capo del nuovo mandamento che gestiva le estorsioni nel territorio. Due anni in meno sono stati proposti per il suo presunto braccio destro, il ventottenne Giovanni Tarallo, e per il boss Leo Sutera ritenuto il capo delle famiglie mafiose di Agrigento.
I pm hanno chiesto una sola assoluzione. Il processo si celebra con rito abbreviato davanti al gup di Palermo, Daniela Cardamone.