PALERMO, 18 GIUGNO 2013 – È lotta contro le trivelle nel Canale di Sicilia, l’ecosistema più ricco di diversità biologica del Mediterraneo.
Greenpeace, alcune associazioni locali e del settore pesca e l’Assessorato all’Ambiente della Regione siciliana hanno presentato osservazioni contrarie al progetto di un pozzo esplorativo, Vela 1, presso la Commissione di Valutazione di impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare, incaricata di autorizzare le operazioni.
“L’Eni – lamentano gli attivisti di Greenpeace – propone di trivellare un fondale a oltre 700 metri di profondità, 30 chilometri circa al largo delle coste agrigentine, senza nemmeno valutare gli effetti di un possibile incidente rilevante sull’ecosistema marino e sulle attività di pesca dell’area, minimizzando numerosi altri impatti e presentando dati che cancellano la presenza di una rotta migratoria degli uccelli nell’area”.
“È vergognoso – afferma Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace – che ci vengano presentate valutazioni di bassa qualità, piene di mistificazioni e omissioni: sarebbe ancora più scandaloso che queste attività venissero autorizzate dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare. L’Eni non ha appreso nulla dagli incidenti avvenuti poche settimane fa presso la raffineria di Gela e adesso ci propone esperimenti pericolosi in mare aperto”.
“Questi progetti – aggiunge Giorgia Monti – sono una pura follia. È ora di decidere di tutelare le vere risorse del mare, la sua biodiversità e le risorse ittiche, vera fonte di reddito per le comunità locali, invece di svenderle ai petrolieri”. “Ci congratuliamo con la Regione siciliana che anche questa volta – conclude – ha mantenuto l’impegno di stare al fianco delle associazioni contro questa folle corsa alle trivelle davanti alle coste siciliane”.
Oltre a Greenpeace e alla Regione Siciliana sono state inviate osservazioni da Lega Navale sezione di Sciacca, Italia Nostra sezione di Sciacca, Associazione l’AltraSciacca (come Comitato Stoppa la Piattaforma), Acgi-Agrital Sicilia, Lega Pesca Sicilia, Associazione Apnea Pantelleria.
La settimana scorsa il WWF ha lanciato la campagna “Sicilia, il petrolio mi sta stretto”, contro le trivellazioni petrolifere nel Mediterraneo.