PALERMO, 18 GIUGNO 2013 – Notte prima degli esami ce n’è una sola. Non contano gli esami universitari, i concorsi, le analisi del sangue. Quella particolare notte si vive una volta sola nella vita, la notte che precede gli esami di maturità. Che sono indubbiamente l’appuntamento più importante nella vita di un adolescente.
A nulla serve l’atteggiamento da “a me non me ne frega niente”, perché tanto, davanti alla commissione dei professori (dove anche quelli interni sembrano avere facce nuove, sconosciute, estranee, più severe), qualsiasi liceale prova quella particolare sensazione per cui il respiro ti si blocca per un attimo e la testa ti sembra svuotata.
“La notte prima degli esami si è ancora bambini. Ci si risveglia all’alba già adulti”, scrive il giornalista Andrea Conti su Twitter. L’hashtag #notteprimadegliesami, infatti, oggi impazza sul social network. C’è chi, già in salvo, racconta come l’aveva vissuta, chi condivide le proprie paure, chi, invece, sotto mentite spoglie, comincia a seminare la disullusione tra i giovani maturandi. “Vada come vada – scrive “Il triste mietitore” – tanto senza raccomandazione non lo trovate un lavoro”. E poi c’è l’augurio di Flavio Briatore: “In bocca al lupo a tutti quelli che domani iniziano gli esami,auguroni ragazzi non mollate,vincerete…”
C’è poi chi gioca con il tototemi e come per i numeri del lotto si scommette sui ritardatari. Dante, per esempio, non esce dal 2007, ma D’Annunzio, Pascoli e Pavese sono tra i più gettonati per l’analisi del testo. Per le tracce d’attualità, pronti nelle cartuccere, i temi su Papa Francesco e il femminicidio.
Un consiglio autorevole arriva, però, dal dirigente dell’Ufficio scolastico per la Sicilia (dove sono almeno 50 mila gli studenti chiamati a sostenere la maturità), Rosario Leone: “Ai giovani liceali che domani saranno impegnati con la prima prova – dice – suggerisco di non perdere tempo a cercare le indiscrezioni sul web. In tanti anni di carriera, non mi è mai successo di vedere confermata una previsione, e quando è successo poi è dovuta intervenire la magistratura”.
Inoltre, aggiunge Leone, “il panico aumenta e diventa quasi insostenibile se la certezza di avere le prove in tasca si scontra poi con la dura realtà. Scrivete piuttosto quello che sapete e che vi viene dalla mente e dal cuore, usando la vostra intelligenza”.