Le paure, i ricordi e i voti di chi l’esame lo ha già fatto E la giovane campionessa che ancora studia…

di Redazione

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Le paure, i ricordi e i voti di chi l’esame lo ha già fatto E la giovane campionessa che ancora studia…

| martedì 18 Giugno 2013 - 14:34

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PALERMO, 18 GIUGNO 2013 – È uno dei ricordi che ciascuno di noi non riuscirà mai a cancellare: c’è chi ha dedicato a quel momento film e canzoni, ognuno conserva, nella propria memoria, l’ansia, i timori e gli aneddoti legati a quell’occasione, il famigerato esame di maturità.

 

“Il 23 luglio saranno esattamente quarant’anni dalla mia maturità – racconta il rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla – ed è una data che ricordo molto bene: era appena stato ucciso Boris Giuliano, il mio primo vero contatto con una strage di mafia. Conoscevo personalmente Giuliano, il figlio frequentava la mia stessa scuola e io avevo arbitrato qualche sua partita”. La scuola era il Gonzaga, le materie scelte da Lagalla erano italiano e filosofia. “Presentai una tesina con padre Pintacuda sulla storia politica del Partito Popolare Italiano”. Lagalla fu premiato: 60/60, uno dei tre sessanta della sua scuola: “Gli altri due – conclude Lagalla – furono quelli di Giuseppe Spadafora, diventato poi direttore generale del Banco di Sicilia e di Giuseppe Modica, oggi presidente dell’Amat”.

 

Per la paura degli esami di maturità Simonetta Agnello Hornby, scrittrice e avvocato, scoprì cosa significa sviluppare una malattia psicosomatica. “Studiai talmente tanto che mi venne la sciatica – racconta –. Non mi è mai più tornata”. La scrittrice, siciliana ma residente a Londra, studiava al liceo Garibaldi e i giorni precedenti l’esame si rifugiò con la migliore amica di allora Maria Cristina nella tenuta di famiglia a Mosè, nell’Agrigentino (immortalata nel suo libro autobiografico “Un filo d’olio”, edito da Sellerio). “Studiammo così tanto – ricorda – che eravamo stremate e comunque, nonostante i miei buoni voti non feci molto bene. Mi lasciai sommergere dalla tensione e, probabilmente, dal dolore di perdere il mio ‘maestro’, il professore di greco Giusto Monaco”.

 

Era il 1984, Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Palermo, affrontava il suo esame all’Itc “Calamandrei”. “Ero un secchione – ricorda – , studiavo tanto, non volevo fare brutta figura. Ma avere buoni voti significava anche avere una “premialità” da mio padre, regali che spesso non riuscivo a godermi perchè lavoravo già in azienda. Anche per l’esame di maturità ero molto in ansia, temevo di dimenticare tutto quello che avevo studiato”. E invece così non fu, non dimenticò nulla e ancora oggi ricorda perfettamente materie, argomenti trattati e voto. “Agli scritti superai brillantemente il compito di ragioneria su leasing e factoring, agli orali ricordo bene una domanda sull’aggio delle fattorie siciliane, molto più alto in Sicilia che nel resto d’Italia. Alla fine ebbi 47, fu una grandissima delusione”.

 

Valentino Picone, il Pic del famoso duo Fic & Pic con Salvo Ficarra, il suo esame di maturità lo rivive come nel film “Immaturi”, praticamente un incubo. “Il ricordo degli esami di maturità – dice Picone – è legato ai bidelli della scuola, che la mattina al nostro ingresso vedevano le nostre facce sbiancate dalle nottate in cui cercavano di recuperare quello che nn avevamo studiato negli ultimi vent’anni. I bidelli – dicevo-, ci continuavano a ripetere state tranquilli, state tranquilli… Passerà. Apparentemente avevano ragione perché quella giornata passò. Ma con il tempo ho capito che dissero una grande fesseria perché io come la gran parte degli italiani, continuo a sognare periodicamente quella giornata, quell’ansia di non farcela, salvo scoprire al risveglio – per fortuna – che sono passati 24 anni da quel giorno. Fortuna relativa…perché a quanto pare quei 24 anni sono passati veramente!!!”.

 

Ma c’è anche chi l’esame di maturità lo affronta proprio domani. Serena Lo Bue, campionessa mondiale di canottaggio in coppia con la sorella Giorgia, classe 1995, sta studiando per la prima prova di domani. “Devo conciliare lo sport e lo studio – dice – , è pesante ma mi sto concentrando al massimo. Cerco di mantenere la calma, come faccio sempre, anche in gara. Adotto la filosofia del ‘come va, va’ perchè sono convinta che mantenendo la calma si possono ottenere risultati migliori”. Serena frequenta il liceo Einstein, domani mattina andrà a scuola accompagnata da suo padre. Sua sorella, Giorgia, la maturità l’ha fatta lo scorso anno ma per Serena non è una buona consigliera: “Lei è molto ansiosa, le ho chiesto di non trasmettermi agitazione”.

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