GELA (CL), 18 GIUGNO 2013 – “A Gela la vigilanza sull’impianto dell’Eni sarebbe ridotta al minimo. Sono stati lo stesso sindaco e l’Arpa ad ammetterlo nel corso dell’audizione di oggi”. Lo rende noto il presidente della commissione Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino, deputato del M5S.
Trizzino è andato a Gela con la Commissione Ambiente dell’Ars per ascoltare l’azienda, le associazioni ambientaliste e le istituzioni sul caso dello sversamento in mare di greggio dal petrolchimico.
“Gli onorevoli Arancio e Federico – dice Trizzino – mi hanno accusato di creare sfiducia nelle istituzioni, ma come faccio a fidarmi se sono le stesse istituzioni a dichiararsi inaffidabili, ammettendo candidamente la quasi totale assenza di controlli. Il problema non è lo sversamento di qualche giorno fa ma quello che è stato fatto negli ultimi 23 anni, ovvero da quando la zona è stata dichiarata a rischio ambientale dal Ministero prima e dalla Regione poi. Per quanto riguarda, poi, le operazioni fatte dopo l’ultimo incidente, possiamo solo parlare di messa in sicurezza, primi interventi di recupero, ma non di bonifica, che è ben altra cosa”.
“Torneremo a Gela – aggiunge Trizzino – e in quell’occasione vorremo avere conto di cosa è stato fatto con i 40 miliardi di lire e gli 8 milioni di euro stanziati per il piano di risanamento, per il quale è stato pure costituito un ufficio speciale che ha chiuso i battenti il 31 dicembre scorso”.
A condividere le preoccupazioni di Trizzino la deputata 5 Stelle Valentina Palmeri: “Denunciare i fatti, come bene ha fatto la Lipu non è fare allarmismo. La ricerca di verità significa vero amore per il territorio. Vogliamo sapere cosa è successo e quali sostanze chimiche sono state usate per rimediare al danno. Abbiamo anche chiesto di farci avere i dati sull’incidenza delle malformazioni nella zona”.
L’audizione di oggi ha visto la presenza di tantissimi cittadini. “È la prova – dice la deputata 5 Stelle Angela Foti – del mutamento culturale in atto. La gente ora partecipa, vuole essere informata ed entrare anche nella programmazione degli interventi. Noi faremo di tutto per non lasciarla sola. È per questo che torneremo a Gela al più presto”.