VITTORIA (RG), 17 GIUGNO 2013 – “Nessun movente passionale”. Nega questa ipotesi, circolata ieri, il legale della famiglia di Giovanna Nobile, la maestra di religione uccisa ieri a Vittoria, nel Ragusano, dal bidello della scuola in cui insegnava, Salvatore Lo Presti.
L’uomo, quando è stato arrestato, aveva, nascosti nel calzino sinistro, una ventina di proiettili. Se non fosse stato bloccato, quindi, avrebbe potuto sparare ancora con la pistola che deteneva regolarmente da quando faceva il metronotte.
“In realtà – scrive il legale della famiglia Nobile, Giovanni Burrafato – era a tutti nota la strana indole del bidello, non nuovo a comportamenti che definire bizzarri e stravaganti è davvero poco e che avrebbero dovuto essere neutralizzati da tempo da chi ha la responsabilità di garantire l’incolumità di docenti e utenti e doveri di custodia sugli alunni minorenni. Il bersaglio è stata la nostra congiunta, ma avrebbe potuto essere chiunque”.
Secondo l’avvocato Burrafato, Giovanna Nobile era stata fatta oggetto di “deliranti minacce da parte di Lo Presti che non aveva esitato a danneggiare anche beni di altri docenti”.
L’autopsia effettuata sul corpo della maestra dal medico legale Davide Agnello ha confermato oggi che sono stati soltanto due i proiettili che hanno raggiunto l’insegnante. Entrambi all’addome e hanno provocato l’emorragia interna che l’ha condotta rapidamente alla morte.
Gli altri tre colpi di arma da fuoco rilevati dalla Polizia Scientifica non sono andati a segno perché uno si è conficcato nella borsa dell’insegnante, un altro – deviato dall’intervento del collega del bidello – è stato individuato nell’infisso della segreteria della scuola e un altro ancora nel muro del corridoio della scuola.
Al termine dell’autopsia, la salma della donna, madre di tre figlie e nonna da poco, è stata riconsegnata alla famiglia che ha fissato i funerali per domani alle 18 presso la Chiesa della Resurrezione.