PALERMO, 14 GIUGNO 2013 – Inizia oggi il Pride Nazionale di Palermo. Una settimana ricca di eventi culturali e artistici che racconteranno l’universo Lgbt, la difesa dei diritti umani e tra tanta cultura anche feste e musica in tutta la città. Cuore pulsante della manifestazione sono i Cantieri Culturali della Zisa dove è stato allestito il Pride Village 2013.
“Nino, domani a Palermo?”, chiede Garibaldi, protagonista della locandina del Palermo Pride, al suo caro Bixio, che senza indugi risponde: “Ok, amò”. Parte da qui la nove giorni palermitana che farà del capoluogo siciliano il centro del movimento LGBT italiano per i prossimi giorni.
Forse i più maturi tra i lettori ricorderanno il 28 giugno 1981 quando Villa Giulia, accolse la “festa dell’orgoglio omosessuale” lanciando un grido forte contro l’omofobia e la cattiveria. Era da poco nato il primo circolo arci-gay italiano, dall’idea di Don Marco Bisceglia, che quasi come una reazione all’intolleranza violenta che portò alla morte di una coppia di giovani a Giarre, lo inaugurò chiamandolo ARCI Gay. Ben presto divenne un modello imitato in tutta Italia, diventando poi nel tempo un punto di riferimento per tantissimi ragazzi e ragazze in tutto il paese.
Ma nonostante il tempo che passa sono ancora tante le aggressioni, gli insulti e i pregiudizi. Siamo ancora costretti a sentire i commenti ironici quando una giovane coppia di ragazzi si tiene per mano. Commenti ironici, che a volte si trasformano in aggressioni verbali e fisiche contro chi ha la sola colpa, se così la volete chiamare, di amare. Siamo ancora costretti a leggere negli occhi di molti la disapprovazione di fronte ad un bacio tra due ragazze alla fermata dell’autobus. Ma il Pride Nazionale serve anche a questo, a spazzare via la cultura dell’intolleranza.
È tanta la confusione che si crea intorno ad un evento come questo. “Una manifestazione, una protesta, ma cos’è questo gay pride?”, una festa vorremmo rispondere. Un grande evento che raccoglie e unisce le persone a difesa dei diritti e contro il pregiudizio. Le previsioni, degli organizzatori dell’evento, parlano di oltre centomila visitatori in città durante i giorni della manifestazione. Palermo si tinge di rosa, ma questa volta non lo fa per festeggiare un evento calcistico.
“Andremo al Pride perché è importante, perché l’amore è bello, sempre” dovrebbe bastare questo a convincere tutti della bontà di un evento come il Pride Nazionale. L’amore: è lui il vero protagonista della manifestazione. “Alessandro andremo al Pride”, insiste la mia compagna. Al Gay Pride di Palermo ci saranno eterosessuali, omosessuali, transessuali, bisessuali, avvocati, meccanici, professori, studenti, giornalisti: ci saranno tanti cittadini convinti che non sia importante con chi facciamo l’amore.
Twitter: @Bradipale