La tradizione delle feste patronali in Sicilia raccontata da Michele e Antonino La Tona

di Redazione

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La tradizione delle feste patronali in Sicilia raccontata da Michele e Antonino La Tona

| venerdì 14 Giugno 2013 - 19:02

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PALERMO, 14 GIUGNO 2013 – Identità culturale e territoriale, patrimonio artistico, tradizione ed espressione di fede. Questi gli ingredienti del libro “Festività Patronali e Turismo in Sicilia” di Michele e Antonino La Tona edito da Mela Cult Edizioni.

La pubblicazione, in italiano ed inglese, ha censito 456 feste patronali in 390 comuni siciliani e ha anche documentato 568 ricorrenze religiose, comprendenti anche le festività del Santo Protettore. Il libro raccoglie ben 1.024 appuntamenti religiosi. Sono state realizzate per ogni singolo comune schede con le caratteristiche della festività, curiosità, itinerari culturali e turistici, riferimenti organizzativi.

Il volume contiene anche 300 fotografie che riproducono le feste patronali, le ricorrenze religiose, immagini dei santi, le processioni, i siti di maggiore interesse, i santuari, le chiese, le abbazie, i luoghi di culto che appartengono alla storia e a alla cultura religiosa siciliana.

 

Nella ricerca condotta in Sicilia, raccontano gli autori, è emerso che le feste patronali sono sempre state apprezzate e amate dalla popolazione quasi come in un vincolo viscerale e simbiotico: infatti, accanto al loro profondo senso religioso esse custodiscono una parte pagana di tradizioni, usi e costumi e sono costantemente considerate opportunità per far conoscere più a fondo le nostre realtà locali, i suoi luoghi, i suoi siti, il suo patrimonio.

“Festività – sottolinea Antonino La Tona – che sono un crogiuolo di passione, fede, tradizione, storia, usanze, devozione, partecipazione popolare, competizione, religiosità, aggregazione, entusiasmo, credenza :uno scenario completo di suggestioni e coinvolgimento da parte di quanti vedono nella manifestazione uno dei momenti più importanti della vita di relazione di un paese, una città,una borgata ,un quartiere,una contrada,una frazione”.

Il libro pone l’accento anche sul ricchissimo patrimonio artistico di cui è dotata la Regione Siciliana e che vede la Chiesa custode e depositaria di beni culturali di inestimabile valore: opere d’arte, sculture, mosaici, tele, affreschi, santuari, eremi, capolavori, oggetti preziosi, ex-voto, paramenti sacri, musei, opere di artigianato sacro, quadri, tesori inestimabili.

 

L’itinerario del viaggio raccontato attraverso le pagine del libro passa anche attraverso il cibo, tassello fondamentale nella cultura e nella tradizione siciliana: i “panarelli” di Caltagirone, la “cuccia” di Santa Lucia a Palermo e Siracusa, le “olivette” di Sant’Agata e i “minnuzzi di vergini”di Catania, i “sfinci di San Giuseppe ,i “biscotti di San Martino”, gli “nzuddi” per la festa della Madonna della Lettera di Messina, i “calia ruci” per San Giorgio a Ragusa Ibla, l’Agnello pasquale a Favara, il “tagano” del Sabato Santo ad Aragona, i “cuddura” di San Paolo a Palazzolo Acreide ne sono un esempio.

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